Patuanelli indica un percorso a “uscite frazionate” per portare tutti i clienti al libero mercato. Annunciate modifiche anche su plastic tax e auto aziendali
Prima il decreto Concorrenza del 2017, poi un Milleproroghe.
Ma un nuovo rinvio è dietro l’angolo. Parliamo della fine del mercato tutelato che riguarda le bollette di luce e gas. Ovvero il passaggio completo al libero mercato, lo stop alla fornitura di energia elettrica e gas ai consumatori a condizioni fissate dall’Autorità del settore.
Un passaggio che sarebbe dovuto scattare, secondo le ultime indicazioni, il primo luglio 2020.
Da quella data, dice la stessa Arera, “i servizi di tutela di prezzo non saranno più disponibili.
La continuità della fornitura sarà comunque garantita ai clienti di piccola dimensione che non avranno ancora un contratto nel mercato libero, in modo che non subiscano alcuna interruzione durante il periodo necessario a trovare una nuova offerta”.
Ma su questa impostazione irrompono le parole del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in audizione alla commissione Industria al Senato per presentare le sue linee programmatiche.
Secondo Patuanelli, “la questione legata al superamento del regime tariffario di maggior tutela” deve “essere accompagnata da un lato con una maggior consapevolezza dei clienti e dall’altro con un aumento dei venditori, cosa che oggi non consente un’uscita da quel mercato immediata e completa dal 2020”. Dice ancora Patuanelli: “E’ un processo che faremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, per accompagnare questi elementi a una proroga dell’uscita che non sarà tout court”.
Secondo il titolare del Mise “non si tratta semplicemente di spostare avanti quella data, altrimenti ci ritroveremo con le stesse condizioni.
Bisogna fare quei passi che consentiranno una maggiore consapevolezza dei clienti e una maggiore offerta, con un percorso che ci porterà con scadenze frazionate a uscire dal mercato della maggior tutela”.
Il settore energetico non è l’unico nell’orbita Mise che si prepara a rinvii e cambiamenti. Anche la famosa plastic tax della Manovra si avvia a revisione nel percorso parlamentare: “Inizialmente la plastic tax era prevista al primo gennaio. Ho chiesto esplicitamente che fosse traslata almeno di sei mesi e visto che comunque incide probabilmente in modo troppo rapido sul nostro sistema produttivo la rimoduliamo per allungarla nel tempo e limitarne l’introduzione nel primo periodo ad alcuni specifici prodotti che sono fortemente impattanti sull’ambiente e che riguardano per esempio le plastiche non riciclabili”.
Confermato anche che il Governo sta valutando la possibilità di rivedere le norme sulle auto aziendali. “Si pensa a incentivare un certo tipo di auto piuttosto che penalizzarne un altro tipo”, ha spiegato il ministro.
“Abbiamo percepito una criticità e ci stiamo muovendo in questo senso”, ha detto Patuanelli.
Repubblica.it