Scopre che l’ex marito, che a lei non ha mai versato un centesimo per il mantenimento dei figli, si è messo in affari, insieme alla nuova moglie cinese, gestendo un giro di appartamenti che, secondo alcune voci, verrebbero utilizzati come luoghi di prostituzione. Così decide di segnalare i sospetti alla Guardia di Finanza e, dal suo esposto, parte un’inchiesta che scoperchia effettivamente un giro di squillo. È accaduto a Vercelli. L’esposto della signora ha portato l’attenzione delle forze dell’ordine sull’ex marito, che svolge effettivamente un’attività di mediatore di immobili, a Vercelli, ma anche in Molise e in Liguria. Lui individua gli appartamenti e contatta le agenzie, mentre a firmare i contratti di affitto è la nuova moglie cinese che in realtà utilizzerebbe i locali come case a luci rosse nei quali fa prostituire giovani asiatiche. I clienti verrebbero contattati attraverso annunci pubblicati su siti di incontri e giornali locali. Poi, attraverso un numero telefonico, viene concordato l’orario dell’incontro. E proprio attraverso questo canale gli agenti hanno ‘incastrato’ la maitresse con gli occhi a mandorla. Uno degli agenti, fingendosi cliente, si è introdotto nell’alloggio. A riceverlo sono state due donne, una delle quali non parlava italiano. Gli accertamenti stabiliranno poi che anche i documenti in suo possesso erano falsi. L’altra donna, invece, è la moglie del vercellese che si esprimeva correttamente in italiano ed era colei che rispondeva al telefono e organizzava, secondo quanto accertato, gli appuntamenti. Una volta resosi conto della situazione, l’agente di polizia decide di far intervenire i colleghi. Nella successiva perquisizione gli uomini della questura hanno trovato molto denaro contante, nascosto in un forno, mentre altri in una fodera. A confermare il giro di squillo che frequentava il locale è anche un cliente, fermato dagli uomini della Mobile all’esterno dell’alloggio. La donna, 53 anni, è stata denunciata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.