Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi dell’anno ha visto un “miglioramento della qualità del credito”. A sottolinearlo è lo stesso gruppo, che ha approvato oggi i conti allo scorso 30 settembre, che evidenziano “una riduzione dei crediti deteriorati lordi (npl) senza oneri straordinari per gli azionisti”. La banca, che è concentrata su “un’efficace gestione proattiva del credito, con una focalizzazione su quelli ai primi stadi di deterioramento”, ha visto lo stock di npl scendere del 13,3% rispetto a fine 2018 e di circa 20 miliardi da fine 2017.
Con questi numeri, spiega la nota, Intesa Sanpaolo ha realizzato “nei primi 21 mesi del piano 2018-2021 l’80% dell’obiettivo previsto per l’intero quadriennio”. L’incidenza di deteriorati sui crediti complessivi è pari al 7,6% al lordo delle rettifiche e al 3,6% al netto. Nei primi nove mesi dell’anno il gruppo ha inoltre erogato circa 32 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine a famiglie e imprese italiane, riportando in bonis circa 15mila aziende. Intesa Sanpaolo conferma di attendersi per il 2019 “un aumento del risultato netto rispetto al 2018, conseguente a una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio”. Lo precisa la banca dopo i conti al 30 settembre.
“La politica di dividendi per l’esercizio prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi in contanti corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto”, aggiunge Intesa Sanpaolo.