Finito l’incubo del presunto furto delle magliette alla Rinascente di Milano
CARTA ASSOLTO, NON HA RUBATO FINITO L’INCUBO DELLE MAGLIETTE
(di Cesare Lanza per il Quotidiano del Sud) Marco Carta (Cagliari, 21 maggio 1985) è stato assolto per il furto alla Rinascente di Milano. Così ha deciso il giudice a conclusione della nota vicenda: il furto di sei magliette del valore di 1.200 euro, lo scorso 31 maggio. Nel processo abbreviato, a porte chiuse, il pm Nicola Rossato aveva chiesto la condanna a 8 mesi e 400 euro di multa. Il cantante ha appreso telefonicamente la notizia dell’assoluzione dal suo avvocato, è scoppiato a piangere riuscendo solo a dire «Oh mio Dio, grazie avvocato». L’ex vincitore di Amici e di Sanremo infatti non era presente in aula davanti al giudice di Milano Stefano Caramellino della sesta sezione penale, dove sono stati proiettati i video delle telecamere di sorveglianza del grande magazzino.
ALESSANDRO SIANI, FILM SVOLTA “IL GIORNO PIÙ BELLO DEL MONDO”
Alessandro Siani (Napoli, 17 settembre 1975) ha presentato“Il giorno più bello del mondo”, in cui è attore e regista. L’ottimo Renato Franco ha scritto sul Corriere della Sera: “Un baby-supereroe con superpoteri in versione napoletana”: Alessandro Siani riassume così il suo nuovo film. «“Il giorno più bello del mondo” racconta di un dipartimento scientifico che studia i bambini speciali, verifica chi dispone di veri superpoteri e chi no: c’è chi ha doti matematiche strepitose (“8.279 per 5.641 uguale 46 milioni 701 mila 839”); chi ha una memoria prodigiosa (“lui conosce il codice civile di tutta Europa”); chi riesce a spostare qualunque oggetto con il potere della mente, come il figlio di Siani. Figlio non biologico, ma “ereditato”. Nel film interpreto un napoletano squattrinato, quando arriva l’annuncio di un’eredità non va come penso: invece dei soldi eredito due bambini che stavano in un collegio svizzero, una disgrazia per me che sono già rovinato di mio… E ora come faccio?». Ci si mette la fortuna, perché uno dei due bambini ha il superpotere della telecinesi. E qui arriva, inevitabile, lo sguardo napoletano: «Il mio è un bambino magico come nei film di Frank Capra, e cosa succede a Napoli con un bambino così? Il parcheggiatore abusivo gli chiede di spostare le macchine in doppia fila, un altro lo prega di postdatare un assegno di 15 giorni…». La magica arte di arrangiarsi su cui una certa Napoli ha costruito una certa filosofia.
COMMEDIA DI FANTASIA E REALTÀ “E IO NON MI SENTO UN COMICO”
Per Siani questo film è un cambio di traiettoria: «È un passo in più. Non è un fantasy, la definirei una magic-comedy: c’è tanta fantasia, ma anche tanta realtà, che aiuta la parte di commedia». L’idea è quella di «mescolare la magia della favola con il calore della commedia». Smentisce la definizione con cui di solito lo si ingabbia: «Io non mi sento un comico, ma un intrattenitore. Il problema di oggi è come tenere l’attenzione di persone che dopo 5 secondi guardano il cellulare: la sfida è riuscire a essere tu quello che li distrae per un’ora e mezza».
PADERNO DUGNANO, 10 ANNI DOPO ONORE A FALCONE E BORSELLINO
Presso il Circolo Arci “Falcone e Borsellino” di Paderno Dugnano (Milano) si è tenuto l’incontro “31/10/09-31/10/19. Dieci anni dalla riconquista”: «È stato il summit di mafia più importante per la ’ndrangheta del Nord. È stato uno snodo centrale per l’inchiesta Infinito-Crimine, che ha portato in carcere quasi 300 affiliati tra Lombardia e Calabria. È stato la sede del brindisi dei capo locale della ’ndrangheta padana alla “buonanima”di Carmelo Novella, ucciso per le sue mire indipendentiste.Ma soprattutto è stato uno sfregio alla memoria dei due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ai quali quel luogo è stato intitolato.
2009, IL GRANDE SUMMIT DI MAFIA MA ORA E RITORNATA LA LEGALITÀ
Sono passati 10 anni da quel summit del 31 ottobre 2009 e la legalità torna a riprendersi il circolo Falcone e Borsellino di Paderno Dugnano. Per l’anniversario, infatti, il Comune, la commissione regionale Antimafia e le associazioni Rita Atria e Amici di Falcone e Borsellino hanno organizzato un incontro, coordinato dalla presidente Monica Forte, con il professor Nando Dalla Chiesa e il capitano dei carabinieri Salvatore Marletta. Oggi comanda la tenenza di Paderno, ma all’epoca Marletta era al Nucleo investigativo di Monza ed è stato uno dei coordinatori (silenziosi) dell’inchiesta».