I social network più tradizionali – da Facebook a Instagram, passando per Twitter – siano diventati noiosi. I più giovani lo dicono da tempo, ma adesso anche gli addetti ai lavori iniziano a preoccuparsi perché in un mercato in continua evoluzione, le rivoluzioni sono dietro l’angolo. D’altra parte la profezia di Umberto Eco è sempre più attuale: “I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. Intere legioni di persone che pur non avendo nulla da dire riempiono le bacheche ti Facebook, Twitter e Instagram con pensierini da quinta elementare con cui pensano di poter vincere un premio Nobel. Anche se in realtà si accontentano di una manciata di like e vuoti commenti d’approvazione. Con le immagini va anche peggio: modelli di vita completamente inventati servono a coltivare il culto dell’apparenza, svuotando di sostanza la realtà.
E così anche in un mercato saturo di creano spazi da riempire. Come quello con cui TikTok prova a cambiare rotta: “Il nostro obiettivo è quello di catturare la creatività e i momenti belli della vita, direttamente dal cellulare” ha detto al New York Times Stefan Heinrich, responsabile marketing mondiale della società. E addirittura il quotidiano della grande mela ha scritto che TikTok “riporta il divertimento sui social network”. D’altra se questa app cinese è la più scaricata del momento dall’Apple store qualche motivo ci deve essere. Certo, incide il fatto che sull’app non ci siano né pubblicità né notizie e di conseguenza l’uso sia molto più leggere.
“Ci piace pensare che TikTok serva a celebrare la vita e che allo stesso tempo sia un gioco per gli utenti” spiega Normanno Pisani, Eu content e strategy manager della società. Il target degli utenti è molto giovane, tra i 18 e i 25 anni, ma è anche vero che i primi utilizzatori sono sempre più giovani, basta guardare alla curva per Facebook per capire cosa vuole dire: nel 2008 sulla piattaforma di Mark Zuckerberg c’erano soprattutto ventenni, gli stessi che oggi viaggiano verso i 40 anni e che nel frattempo hanno convinti genitori e zii a salire a bordo.
I più giovani guardano a Facebook come qualcosa da “anziani”, preferiscono Instagram ma perché il suo ciclo di vita non è ancora completamente maturo. Probabilmente, accadreà lo stesso con TikTok che per questo spaventa lo stesso Zuckeberg che in audio ottenuto da The Verge ha rivelato ai dipendenti di essere al lavoro “su un prodotto chiamato ‘Lasso’, è un’app autonoma. Proviamo a vedere se riusciamo a farla funzionare dove TikTok non è già grande prima di andare a competere con loro dove lo sono già”. Addirittura in India, i cinesi avrebbero già superato Instagram e ad agosto – secondo gli esperti – avrebbe raggiunto quota 625 milioni di utenti attivi a livello globale.
“Su TikTok – prosegue Pisani – ci piace pensare che le persone si sentano parte di una comunità, che nessuno venga giudicato per il proprio aspetto fisico o per quello che fa. Ci piace pensare che essere naturali sia la normalità. E noi incoraggiamo questo atteggiamento”. Senza pubblicità invasiva, la piattaforma cinese – presente in 150 paesi e in 75 lingue, ma non all’ombra della Grande Muraglia – punta sui contenuti sponsorizzati per far quadrare i conti. Con una strategia simile a quella seguita da Twitter vengono creati degli hashtag ad hoc per sensibilizzare gli utenti su un determinato tema: nome e logo dello sponsor non compaiono quasi mai se non alla fine del video. Una scelta molto comune negli Stati Uniti, ma ancora poco percorsa in Italia.
Ufficialmente TikTok nessuno vuole sfidare i big del settore, ma la competizione è già partita e gli addetti ai lavori sono convinti che possa strappare importate quote di mercato a chiunque: “Viviamo in periodo straordinario. Tante diverse piattaforme vogliono dire più scelta e più opzioni per gli utenti. E’ fantastico. E noi entusiasti di essere autentici e di promuovere l’immagine più naturale dei nostri utenti” conclude Pisani.
Giuliano Balestreri, Business Insider Italia