di Cesare Lanza per LaVerità
Sebastian Vettel
Il campione tedesco torna sul podio dopo oltre un anno precedendo il compagno di squadra Charles Ledere: «Abbiamo ripreso vita». La doppietta Ferrari a Singapore arriva due anni dopo l’ultima volta (Budapest 2017). Ed è la terza vittoria di fila per il Cavallino; da dieci anni mancava una striscia tre volte. Per Vettel è il successo numero 53 in carriera. Un trionfo insperato per Maranello.
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Maurizio Sarri
La Juventus vince, ma non convince. Brutto e deludente successo sofferto e stentato con il Verona. Ed è stata la squadra di Juric a destare una eccellente impressione e a mettere in difficoltà la Zebra. Sarri è insidiato da critiche oggettive: nella Juve non si vede il suo gioco. Ci vuole tempo? Forse. Intanto però l’Inter ha preso un vantaggio e il Napoli gioca meglio.
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Emma Marrone
La cantante ha avuto in passato un tumore. Due volte. E ha sempre affrontato il male con coraggio. Con un approccio schietto, senza nascondersi. Adesso annuncia che deve fermarsi per motivi di salute. Non ha specificato la malattia, ma i timori sono diffusi. Si moltiplicano le manifestazioni di affetto. Certamente, anche stavolta, Emma non nasconderà nulla.
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Walter Mazzarri
Aveva iniziato benissimo, con due vittorie. Poi l’incredibile capitombolino in casa con il Lecce e a Genova con la Sampdoria, che non ne aveva vinta una. Mazzarri vince 0 perde, ma una cosa è certa: a fine partita si lamenta sempre. Non importa il risultato: è un suo tic, forse una scaramanzia. Dopo la Samp sostiene che la partita era da pareggio, la rete doriana irregolare, eccetera. Contento lui.
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Edin Dzeko
Lo voleva l’Inter.o meglio Antonio Conte. I dirigenti interisti nicchiavano di fronte alle richieste della Roma. E Paulo Fonseca non era meno determinato di Conte. Così alla fine Edin è rimasto alla Roma e i tifosi sono felici. Dzeko segna, fa segnare, diverte. Cos’è cambiato? Forse il nuovo allenatore gli da modo di giocare come vuole. E lui, visibilmente triste l’anno scorso, ora è felice e disinibito.
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Marco Giampaolo
Per lui e per Antonio Conte, Milan-Inter era il primo derby. L’allenatore interista ne è uscito in trionfo per 2-0: ha dato gioco e carattere. Giampaolo ha cambiato quattro volte la formazione in quattro partite, ne ha perse due. È arrivato a dirigere una grande squadra dopo una lunga gavetta. I dubbi cominciano ad affiorare anche in chi l’ha voluto alla guida del Milan.