La disoccupazione a giugno segna la quarta flessione consecutiva, scendendo al 9,7%, in calo di 0,1 punti percentuali su maggio. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta del tasso più basso da gennaio del 2012, ovvero da sette anni e mezzo. Migliora anche, e di molto, anche la disoccupazione giovanile (15-24anni) che scende al 28,1%, in calo di 1,5 punti percentuali: si tratta del tasso più basso dall’aprile del 2011.
Dati molto positivi anche sull’occupazione: a giugno il tasso per i 15-64enni sale al 59,2% (+0,1 punti percentuali), segnando così un nuovo massimo storico: il livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero dal 1977. Anche su base annua l’occupazione risulta in crescita (+0,5%, pari a +115 mila unità).
Nel trimestre aprile-giugno 2019 l’occupazione registra una crescita consistente rispetto ai tre mesi precedenti (+0,5%, pari a +124 mila unità). Nello stesso periodo aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,8%, +114 mila) sia quelli a termine (+0,6%, +19 mila) mentre calano gli indipendenti (-0,2%, pari a -10 mila); per età si registrano segnali positivi tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni e negativi nelle classi d’età centrali.
Quanto al solo mese di giugno gli occupati dipendenti salgono ancora, in crescita di 52 mila unità in un mese, con i lavoratori permanenti, i ‘fissi’, che aumentano di 42 mila e quelli a tempo di 10 mila. Invece torna a calare il lavoro autonomo. Gli occupati indipendenti scendono di 58 mila unità rispetto a maggio.
Tornando alla disoccupazione, la diminuzione è determinata da entrambe le componenti di genere ed è distribuita in tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a giugno è in lieve calo (-0,1%, pari a -14 mila unità), l’andamento è sintesi di un aumento tra gli uomini (+18 mila) e una diminuzione tra le donne (-33 mila). Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il quinto mese consecutivo.
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