Il dossier è arrivato tre giorni fa a Palazzo Chigi e il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha preso la questione molto sul serio, accennandone alle imprese e ai sindacati nel vertice di giovedì a Palazzo Chigi. Sul piatto della Legge di Bilancio 2020 ci sono, potenzialmente, anche 19,3 miliardi di incentivi dannosi per l’ambiente. Un tesoretto da cui pescare per finanziare parte della manovra, fatto da bonus, esenzioni fiscali, accise ridotte, aiuti diretti, censiti uno per uno dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Censiti 75 bonus
Rispetto al quadro rappresentato dall’ultimo Rapporto presentato dal governo Gentiloni i 75 bonus anti-ecologici, tanti sono, sono cresciuti in valore di 500 milioni. Tutti «adottati con motivazioni degne e legittime» sottolinea Costa nel rapporto, ma «che hanno effetti ambientali negativi, danno segnali di prezzo sbagliati, se non perversi, rispetto alle scelte di consumo, produzione e investimento».
Controsenso diesel
Prima tra tutti l’accisa sul gasolio ridotta rispetto a quella della benzina. La tassazione più bassa costa allo Stato la bellezza di 4,9 miliardi di euro all’anno, anche se «sotto il profilo ambientale il gasolio non merita un trattamento preferenziale». Anzi «l’aliquota sul gasolio dovrebbe essere innalzata al livello della benzina» dice il ministero dell’Ambiente, anche se è noto che il Ministero dello Sviluppo guidato da Luigi Di Maio preferirebbe semmai un allineamento a metà strada.
L’Italia va a gasolio
Fatto sta che l’incentivo sul gasolio introdotto nel 1993, quando si pensava che la benzina fosse più pericolosa per l’ambiente, «contribuisce certamente al grave problema dell’inquinamento da particolato, ossidi di azoto e ozono», con relativa procedura di infrazione Ue. Al punto che l’Italia, sottolinea il rapporto, è ai «primi posti per morti premature e anni di vita perduti» imputabili alle emissioni dei motori diesel, e «nonostante questo enorme problema», l’incentivo ha favorito la crescita del parco auto a gasolio, che oggi tutti i paesi europei vogliono sopprimere, fino al 43% del totale.
Trasporti e agricoltura
Altri incentivi dannosi per l’ambiente e poco giustificabili economicamente sono le esenzioni di accisa per i carburanti del trasporto marittimo (500 milioni) e aereo (1,6 miliardi). Tra le voci più pesanti c’è l’Iva ridotta sull’energia domestica (1,6 miliardi), il rimborso dell’accisa sul gasolio per l’autotrasporto (1,2 miliardi) , i sussidi energetici per l’agricoltura (843 milioni), compresi quelli per le coltivazioni biologiche (317 milioni).
Royalties o sussidi?
Il nuovo catalogo contiene anche qualche novità rispetto al precedente. Come il costo delle agevolazioni per le auto aziendali ai dipendenti che valgono 1,2 miliardi. Ma i tecnici dell’Ambiente hanno scoperto un sussidio anche nei contratti che regolano le royalties sull’estrazione di gas e petrolio. Le quote esenti sono fissate a livelli molto alti che quasi sempre superano la produzione effettiva, «determinando una quasi generale esenzione dal pagamento delle royalties».
Mario Sensini, Corriere.it