Anticipando i tempi rispetto a quanto inizialmente annunciato il 7 maggior scorso, Unicredit ha ceduto sul mercato, con una operazione di accelerated bookbuilding, tutto il restante quantitativo di azioni Finecobank ancora detenuto in portafoglio. Si tratta di circa il 18,3 per cento del capitale della banca guidata da Alessandro Foti, passato di mano a 9,85 euro per azione, ovvero un controvalore di circa 1.099 milioni di euro. L’operazione avrà un impatto positivo per 30 punti base sul capitale di Unicredit. Il 7 maggio scorso Unicredit aveva dato notizia dell’intenzione di cedere il 17 per cento di Finecobank, per dare realizzazione alle basi del nuovo piano industriale che Jean Pierre Mustier presenterà il prossimo 3 dicembre a Londra. La cessione della prima tranche si realizzò nelle ore immediatamente successive portando in cassa oltre un miliardo di euro, destinato al rafforzamento patrimoniale della banca milanese. Allora Unicredit indicò un periodo di lock-up della durata di 120 giorni, durante il quale non avrebbe disposto delle restanti azioni Fineco, che in verità sono state cedute molto prima, a sessanta giorni dalla prima operazione.
Questa accelerata lascia spazio a varie interpretazioni. Secondo alcuni, Unicredit sta preparando un’operazione di mercato, un’acquisizione, peraltro più volte smentita dalla banca di Piazza Gae Aulenti, che preferisce non commentare rumors di mercato. Secondo la versione ufficiale, invece, Unicredit ha anticipato i tempi avendo trovato l’accordo tra tutte le banche interessante al collocamento azionario. In Borsa, poco dopo le 11, con un indicatore del listino in flessione dello 0,60 per cento, Unicredit perde l’1,18 per cento a 11,212 euro, mentre Finecobank sacrifica il 2,91 per cento a 10 euro netti, convergendo verso il prezzo riconosciuto nell’operazione di accelerated bookbuilding.
Stefano Righi, Corriere.it