Pare che il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, fosse a conoscenza di pratiche «controverse» sulla privacy compiute dall’azienda. Lo scrive il Wall Street Journal citando come fonti alcune email interne al gruppo.
Scoperte mentre l’azienda è chiamata a rispondere alle autorità Usa che stanno indagando proprio su questioni legate alla privacy, le email sembrano spiegare il desiderio di Facebook di siglare rapidamente un patteggiamento con la Federal Trade Commission. L’idea, spiega il giornale, è che se fossero venute a galla, avrebbero leso l’immagine del gruppo. Secondo le fonti del Wsj, le email furono scritte intorno al 2012, quando l’azienda stava formalmente agendo sulla base di un’intesa raggiunta con la Ftc proprio sulla privacy. In base all’accordo ventennale, Facebook avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione prima di modificare il modo in cui vengono conservate e trasferite ad altre aziende le informazioni personali degli utenti.
Non è chiaro quali email la Ftc abbia richiesto e quante siano legate al Ceo. Non è nemmeno chiaro se le email dimostrazioni violazioni dell’accordo del 2012 con la Ftc. L’inchiesta della Ftc è stata aperta dopo lo scoppio, nel marzo 2018, del caso di Cambridge Analytica, la società di dati londinese che condivise impropriamente i dati di 87 milioni di utenti senza il loro consenso . L’azienda, che oggi non esiste più, ha lavorato per Donald Trump e ha contribuito al successo della campagna per la Brexit.
Lo scorso aprile, Facebook ha comunicato di aspettarsi una multa da 5 miliardi di dollari per non avere rispettato il patto con la Ftc. Il Wsj cita un portavoce del gruppo, che ha detto: «Abbiamo cooperato pienamente nell’ambito dell’inchiesta della Ftc e fornito decine di migliaia di documenti, email e file. Continuiamo a lavorare con l’autorità e speriamo di giungere a una soluzione appropriata. Facebook e i suoi dirigenti, incluso Mark, fanno sempre di tutto per rispettare le leggi in vigore e in nessun momento Mark o altri dipendenti di Facebook hanno consapevolmente violato gli obblighi dell’azienda in base all’accordo con Ftc». Secondo fonti del Wsj, Facebook si è opposto a un patteggiamento in cui Zuckerberg sia ritenuto personalmente responsabile di potenziali violazioni. Non appena l’indiscrezione è uscita, il titolo del social network ha accelerato al ribasso (-2% a 174,73 dollari). Da inizio anno ha guadagnato il 34% ma negli ultimi 12 mesi ha perso l’8,5%.
La Stampa