(di CARLOTTA SCOZZARI, treatment Repubblica) A ottobre, medical l’ad Baffigo Filangieri aveva previsto un fatturato sui 350 milioni e un margine operativo lordo tra i 40 e i 45 milioni. I dati preliminari del gruppo fondato da Farinetti sono in miglioramento da quelli del 2013 che si erano chiusi con vendite a 226 milioni
Eataly, nel 2014 i ricavi salgono a quota 330 milioni con margini in crescitaMILANO – Il gruppo Eataly, fondato nel 2003 da Oscar Farinetti, dovrebbe avere archiviato il 2014 con ricavi per 330 milioni e un margine operativo lordo di 39 milioni. Tali risultati, preliminari, sono riportati tra le righe del bilancio della Tamburi Investment Partners (Tip), la società quotata in Borsa che fa capo a Gianni Tamburi e che l’anno scorso, insieme con altri investitori, ha rilevato il 20% di Eataly dalla famiglia Farinetti.
“I dati previsionali per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 del Gruppo Eataly indicano che dovrebbe conseguire ricavi per circa 330 milioni di euro e un ebitda (margine operativo lordo, ndr) di circa 39 milioni di euro”, si legge nel bilancio della Tip. Se così fosse, si tratterebbe di numeri appena inferiori a quelli ipotizzati lo scorso ottobre dall’amministratore delegato del gruppo noto per la vendita di prodotti alimentari tipici della tradizione italiana, Luca Baffigo Filangieri. Quest’ultimo, in occasione di un evento che si era tenuto in Borsa, aveva fatto sapere che le previsione di chiusura del 2014 vedevano un fatturato sui 350 milioni e un margine operativo lordo tra i 40 e i 45 milioni.
Quanto all’atteso sbarco in Borsa di Eataly, l’ad, lo scorso autunno, aveva spiegato: “Probabilmente ci quoteremo quando l’ebitda sarà attorno a 100-150 milioni di euro, anche se i numeri non contano tanto”. A proposito dell’Ipo, il bilancio della Tip spiega che “il programma di aperture (di nuovi negozi, ndr) di Eataly per il prossimo triennio è molto ambizioso e la quotazione in Borsa è confermata entro il 2017, mercati permettendo”. Da ricordare che, secondo indiscrezioni di stampa, il piano industriale per il periodo 2014-2016 del gruppo attivo nel settore alimentare prevede le aperture di San Paolo, Parigi, Londra e Mosca, oltre al raddoppio della presenza a New York. Nel 2014, invece, è stato avviato il noto punto vendita milanese dove un tempo sorgeva il teatro Smeraldo.
Se, da una parte, i risultati preliminari di Eataly per il 2014 appaiono leggermente inferiori a quelli ipotizzati a ottobre dall’ad, dall’altra, sono comunque superiori a quelli del 2013. In quell’esercizio, il gruppo Eataly aveva realizzato ricavi complessivi per 226 milioni, in crescita dai 185,5 del 2012, un margine operativo lordo pari a 10,87 milioni, in calo dai 13,79 del 2012, e un utile netto di 5,36 milioni, in flessione dagli 8,9 milioni del 2012. Nel 2013, il debito complessivo del gruppo Eataly
era passato da 84,27 a 128 milioni, mentre quello bancario era cresciuto da 19 a 40,4 milioni. Il bilancio di Tip non riporta il dato, ma si tratterà di vedere se le nuove aperture, e in generale gli investimenti già effettuati o previsti, avranno ulteriormente gonfiato la voce.