Archeolog Onlus è la prima associazione senza fini di lucro del Gruppo FS Italiane con lo scopo di restaurare e valorizzare il patrimonio archeologico scoperto nell’ambito della realizzazione delle Infrastrutture Italiane
L’Italia possiede un patrimonio storico – artistico unico al mondo: l’archeologia. Le recenti direttive in materia di beni culturali sono sempre più orientate a coniugare la tutela dei beni culturali con iniziative concrete volte al rilancio economico nei settori del turismo e della valorizzazione culturale. L’Anas ed il Gruppo FS Italiane, nel migliorare la dotazione delle infrastrutture in Italia, portano alla luce uno straordinario patrimonio storico-archeologico. “L’esempio di Archeolog – spiega Guido Perosino, Presidente della Onlus – è stato ritenuto dal Ministero dei Beni Culturali un’esperienza da far conoscere ai futuri dirigenti, anche alla luce del crescente interesse dei governi italiani ed europei e dell’opinione pubblica nei confronti della valorizzazione come forma partecipativa di tutela e salvaguardia dei Beni Culturali”.
La convinzione che riqualificare e valorizzare i reperti archeologici scoperti possa offrire un contributo diretto alla promozione del territorio e della cultura italiana è stato l’impulso per la nascita di Archeolog, la prima associazione Onlus dall’alto valore scientifico, costituita da Anas, Quadrilatero Marche Umbria, RFI S.p.A. ed Italferr S.p.A. con lo scopo di reperire i fondi necessari per restaurare, conservare e valorizzare le testimonianze archeologiche portate durante la realizzazione delle nostre strade e ferrovie. L’attività di fund raising, vero punto di forza dell’associazione, è rivolta a Fondazioni, Enti, Società pubbliche e private e, più in generale, a tutti gli estimatori e mecenati del patrimonio storico italiano, permettendo la concreta partecipazione del territorio nella promozione delle proprie eccellenze. Ogni singola iniziativa è promossa e coadiuvata di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con le sue Soprintendenze.
L’Associazione è presieduta dal Dott. Guido Perosino, Amministratore Unico della Quadrilatero Marche Umbria S.p.A ed i progetti di restauro individuati dall’associazione sono gestiti da un Comitato Scientifico presieduto dalla Professoressa Simonetta Stopponi, già Ordinario dell’Università degli Studi di Perugia, e composto da un gruppo di illustri esperti del mondo della cultura, delle arti, della scienza, di Istituzioni statali e regionali preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali. Grazie alla firma di un Protocollo di Intesa tra Mibac ed Anas-Gruppo FS, la valorizzazione archeologica diventa protagonista di un meccanismo virtuoso di collaborazione e condivisione di intenti fra le parti che permette di mettere a servizio, il più velocemente possibile, le competenze reciproche per la gestione della sorpresa archeologica come opportunità di valorizzazione e tutela dei beni culturali. Grazie a tale documento, Anas si sta dotando, nel proprio organico, della figura professionale dell’archeologo, anello di congiunzione tra gli attori coinvolti – in particolare le Soprintendenze – non solo nelle già sperimentate e regolamentate fasi dell’archeologia preventiva o nella gestione dell’imprevisto archeologico ma anche quale supporto in successive azioni di conservazione e valorizzazione dei beni.
I primi contributi raccolti da Archeolog sono stati destinati al restauro di due importanti corredi funerari rinvenuti nel territorio umbro lungo la SS 77, “i Carri di Colfiorito” e la “Principessa di Plestia”, entrambi testimonianze storiche di elevato valore scientifico ed artistico che nel 2020 saranno protagonisti di importanti mostre a Roma ed a Foligno, per essere restituiti al loro territorio di appartenenza. Tra le iniziative volte a valorizzare e far conoscere i preziosi reperti archeologici rinvenuti, Anas e Archeolog Onlus, hanno promosso una collana editoriale “I percorsi dell’archeologia”. Finora sono stati pubblicati i primi due volumi “L’archeologia si fa strada. Scavi, scoperte e tesori lungo le vie d’Italia” e “Tra il Torbido e il Condojanni”. Nei volumi confluiscono contributi che illustrano alcune delle importanti scoperte emerse nel corso dei lavori promossi da Anas. Nei volumi, a cui hanno contribuito importanti esperti di settore, sono sintetizzati millenni di storia ricostruita attraverso le tessere di un mosaico che ha al centro l’uomo e la sua evoluzione. Per informazioni si ritrovamenti, e sulla raccolta fondi per i restauri è possibile consultare il sito dedicato http://www.archeologonlus.org/