Un messaggio in risposta alle indiscrezioni di potenziali aumenti dell’Iva, visto il sentiero sempre più stretto nel quale si sono ritrovate le finanze pubbliche con l’arrivo della recessione. Ma anche un messaggio al governo, quando si parla di investimenti, di Tav e di necessità di rispettare gli impegni per non perder la faccia davanti agli investitori (e i loro denari).
Il ministro dell’Economia è intervenuto alla trasmissione Quarta Repubblica che andrà in onda questa sera. E lì, parlando dell’alta-velocità Torino-Lione, ha detto: “Non mi interessa l’analisi costi-benefici. Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive. Questo è il problema, non la Tav”. E ha aggiunto: “Bisogna portare avanti l’economia italiana”.
Un uscita che non poteva sfuggire ai Cinquestelle, che della battaglia contro la Tav hanno fatto una delle loro bandiere. Sempre via etere, in questa occasione dal programma Zapping di Radio 1, a Tria ha replicato il collega Danilo Toninelli. Il ministro dei Trasporti lo ha così ammonito: “Tria ha dimenticato che c’è un contratto di governo, lui dovrebbe ricordarlo, si atterrà a quello che c’è scritto”.
Tra i temi rimbalzati in queste ultime settimane, anche quello della titolarità delle riserve auree in pancia alla Bankitalia, delle quali “nessuno può disporre se non la banca centrale, per motivi di politica monetaria”. In base al Trattato europeo, ha specificato Tria, “nessuno Stato può influenzare o dare indicazioni alla banca centrale che è indipendente e neppure la Banca d’Italia può dare oro al governo italiano perché sarebbe aiuto di Stato”.
Del salvataggio di Alitalia, per la quale la soluzione avanzata prevede i coinvolgimento delle Fs, delle Poste, del Tesoro intorno al 15% e quindi di easyJet e Delta come soci industriali di minoranza, Tria ha detto: “Non deve essere resa pubblica, deve trovare una soluzione di mercato”. Il ministro ha ricordato che “una compagnia di bandiera è importante” però, quanto all’ipotesi del Tesoro al 15%, “ho dato la disponibilità del governo ad aiutare, sotto due forti condizioni: che ci sia un piano industriale che regga il mercato, con partner forti e che vengano rispettate tutte le norme comunitarie. Entro questo, se necessario è anche giusto che anche il governo aiuti. Ma questo significa non fare perdite”.
Tria ha glissato sulla nomina di Pasquale Tridico come commissario all’Inps e su eventuali problemi sollevati al Tesoro: “Io l’ho letto sui giornali”. Ha poi spiegato che le ipotesi di aumento selettivo dell’Iva “sono tutte follie, non solo perché non ne parliamo, ma perché sarebbe sbagliato fare questo dal punto di vista della politica economica. Perché si deve fare una manovra per mettere più in difficoltà le imprese italiane?”.
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