Boom di passeggeri negli scali europei con una crescita del 6,1 nel 2018 rispetto all’anno precedente. L’Italia è in perfetta media con il 6,1%. I dati di Aci Europe, associazione che riunisce tutti gli hub del Vecchio Continente, non a caso parla di “nuovo record assoluto” con un numero di utenti che ha superato quota 2 miliardi e 340 milioni. Numeri da capogiro se si considera che nel 2017 l’incremento registrato fu già molto elevato (+8,5%). Tutto questo in un contesto che risente ancora della crisi economica, dei problemi legati agli scioperi nel settore e alle tensioni geopolitiche, oltre al prezzo del carburante oggi in discesa o stabile, che avrebbero potuto minare l’espansione.
E invece, secondo Olivier Jankovec, numero uno di Aci Europe “il numero di passeggeri è salito di 136,6 milioni. In soli cinque anni – sottolinea – il traffico è aumentato di oltre un terzo, il 36% pari a 629 milioni di persone in più. Di queste 445 milioni nella sola Unione Europea”. Nel Sud e nell’Est Europa le migliori performance registrate oltre a Austria e Lussemburgo. Ecco le migliori in percentuale: Vilnius (+30,9%), Bratislava (+18,1%), Riga (+15,7%), Budapest (+13,5%), Tallinn (+13,4%), Malta (+13,2%), Varsavia (+12,8%), Milano-Malpensa (+11,5%), Lussemburgo (+12,2%), Atene (+11,2%), Vienna (+10,8%) e Helsinki (+10,4%). Male, invece, gli aeroporti svedesi (a causa delle tasse sui voli) e in Gran Bretagna, che risente dei timori sulla tenuta dell’economia dovuti alla Brexit.
Nella classifica dei primi dieci, ci sono Londra Heathrow con 80 milioni di passeggeri. Seguono Parigi Charles de Gaulle (72 milioni), Amsterdam (71), Francoforte (69,5), Istanbul (68,1), Madrid (57,8), Barcellona (50,1), Monaco (46,2), Londra Gatwick (46) e Mosca (45,8 milioni). Fiumicino, primo scalo italiano, si piazza all’11esimo posto (circa 43 milioni di passeggeri, +4,9%).
Lucio Cillis, Repubblica.it