di Cesare Lanza per LaVerità
Matteo Salvini
Tutti gli riconoscono una qualità: si mette sempre al centro dell’attenzione. E nel posto giusto per conquistare nuovi elettori. È anche fortunato: la magistratura gli regala la minaccia di un processo. Lui si muove come in una partita a scacchi. Se lo processano, sarà la vittima del sistema; se il Senato negherà l’autorizzazione, avrà costretto i 5 stelle a fare un passo indietro.
Maria Elena Boschi
Se intravede una possibilità di mettersi in mostra, non se la fa sfuggire. Stefania Prestigiacomo salta sulla nave dei migranti e diventa protagonista delle cronache giornalistiche? Con un balzo che non riuscirebbe neanche a Laura Boldrini, la Boschi, ex ministro piddina, si mette al fianco dell’ex ministra di Fi. Che cosa non sì fa pur di recuperare un titolo e qualche trafiletto sui giornaloni…
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Fabio Quagliarella
Il 31 gennaio compie 36 anni e il ct Roberto Mancini non lo convoca per uno stage della Nazionale. Una grande soddisfazione per il bomber della Sampdoiria: 18 gol, per ora, davanti a Cristiano Ronaldo (15), all’emergente Duvan Zapata e alla rivelazione Krzysztoff Piatek (13). Di più: ha eguagliato un prestigioso record di Battistuta a andando sempre in gol in 11 partite consecutive in serie A.
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Eusebio Di Francesco
La Roma va in vantaggio 3-0 contro l’Atalanta, poi si fa rimontare 3-3 e rischia perfino di perdere [i bergamaschi sbagliano un rigore). L’allenatore dice che «esce matto» di fronte all’inaffidabilità dei suoi giocatori e conferma un suo difettuccio nient’affatto veniale: non si criticano pubblicamente i propri giocatori! E non sei tu, il capo, non spetta a te correggere gli errori?
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Adriano Celentano
Il Molleggiato aveva rinviato perlustrila messa in onda di Adrian, uno dei peggiori (e inutili) programmi nella storia della tivù. Però riesce a stupire: appare per pochi istanti e sfida une dei tabù: la sacralità degli ascolti. «Ho sabotato l’audience di Canale 5 dicendo 13 parole. Lo farò per altre sei puntate, fino a che non resterà un solo ascoltatore!». Un gran paraculo, si può dire?
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Simone e Pippo Inzaghi
Momento nero peri due fratelli allenatori. Nella Lazio Simone prende a pallonate la Juventus, è sul punto di stendere i campioni. Macché: negli ultimi minuti i rivali zebrati ribaltano il risultato. Peggio per Pippo (foto): a Bologna perde 4-0 col Frosinone, il suo presidente dice che la squadra ha fatto pietà. Esonerato! Al suo posto arriva Sinisa Mihajlovic.