Conti in crescita per Ubs che ha chiuso il 2018 con un utile lordo in aumento del 19% a 6,373 miliardi di dollari e un utile netto in rialzo del 25% a 4,897 miliardi di dollari, escludendo i 2,939 miliardi di poste straordinarie del quarto trimestre 2017 relative alle nuove disposizioni fiscali negli Usa. Il Cet1 capital ratio si è attestato al 13,1%, mentre il cost/income ratio al 79%, in miglioramento di tre punti percentuali anno su anno.
Ma i risultati del quarto trimestre hanno deluso le attese del consenso: nello specifico l’ultima riga del conto economico della banca svizzera si è attestata a 696 milioni di dollari (rispetto alla perdita di 2,42 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2017, per via degli oneri extra legati alla riforma fiscale Usa). Secondo il consenso fornito dalla stessa Ubs, gli analisti si aspettavano un utile pari a 729 milioni di dollari.
Inferiori anche gli utili lordi del trimestre a 862 milioni di dollari rispetto ai 986 milioni di dollari previsti dal consenso, anche se in aumento sugli 845 milioni dell’ultimo trimestre 2017. L’investment bank ha avuto nel trimestre una perdita lorda di 47 milioni di dollari dai +46 milioni di dollari dello stesso trimestre 2017. Debole anche l’asset management i cui utili lordi sono scesi da 239 a 114 milioni di dollari, quelli del Personal & Corporate Banking sono saliti invece da 398 a 715 milioni di dollari, mentre il Global Welath Management ha tenuto a 793 milioni di dollati (791 milioni di dollari nel quarto trimestre 2017). I profitti lordi dell’Asset Management sono diminuiti da 239 a 114 milioni di dollari.
“A livello di divisione il Global Wealth Management ha registrato nel trimestre un utile lordo inferiore del 3% rispetto al consenso, mentre l’Investment Banking ha avuto ricavi inferiori del 14% sul consenso e l’area ha sofferto la volatilità dei mercati”, sottolineano gli analisti di Rbc Europe che sul titolo Ubs hanno un target price di 17 euro.
Proprio per via dei dati sotto le attese degli ultimi tre mesi dell’anno il titolo Ubs è in forte calo a Zurigo (-4,28% a 12,84 franchi).
Per il 2018 il cda intende proporre un dividendo di 0,70 franchi per azione, l’8% in più rispetto a quello erogato a valere sul bilancio 2017. Si segnala, inoltre, che durante lo scorso anno la banca svizzera ha ricomprato azioni per 750 milioni di franchi svizzeri, al di sopra del suo obiettivo fissato a 550 milioni. E per quest’anno intende ricomprare titoli per 1 miliardo di dollari.
“La forza delle nostre scelte strategiche e diversificate ancora una volta sono state vincenti nel quarto trimestre e hanno prodotto una performance resistente e flessibile nonostante le difficili condizioni dei mercati”, ha commentato il ceo, Sergio Ermotti, facendo poi cenno all’attuale fase: “Abbiamo visto una qualche normalizzazione dei mercati in questo inizio d’anno, restiamo focalizzati nel bilanciare l’efficienza e gli investimenti per la crescita con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi sul rendimento del capitale creando valore di lungo termine per i nostri azionisti”.
Nell’intero 2018 il Global Wealth Management ha avuto una raccolta netta di 24,7 miliardi di dollari. L’utile lordo è salito da 3,57 miliardi di dollari del 2017 a 3,99 miliardi di dollari con commissioni nette ricorrenti e utile netto da interesse ai massimi da dieci anni. E nonostante la pressione sui tassi il Personal & Corporate Banking ha visto l’utile lordo passare da 1,69 a 1,95 miliardi di dollari.
I profitti lordi dell’Asset Management, per le condizioni difficili nel segmento che hanno depresso le commissioni di performance, sono diminuiti da 587 a 451 milioni di dollari. Mentre nei 12 mesi l’Investment bank ha registrato profitti lordi in aumento da 1,26 a 1,63 miliardi di dollari.
Paola Valentini, Milano Finanza