
La traiettoria del debito pubblico degli Stati Uniti, che ha raggiunto i 30.000 miliardi di dollari, sembra insostenibile. È fondamentale ridurre il deficit di 10.000 miliardi nei prossimi dieci anni. Questa è l’analisi di Roberto Brasca, amministratore delegato di Alisei Sim, che affronta anche la questione della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, oltre ai relativi effetti sui mercati finanziari.
A fronte di ciò, la Cina si presenta come una seria sfidante per il dominio dell’egemonia mondiale, dotata di risorse economiche, tecnologia e forza politica necessarie per decidere di non investire più i dollari derivanti dal proprio surplus commerciale in titoli di stato americani.
Secondo Brasca, “l’assunto di base potrebbe essere quello di non vedere il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, come il protagonista autoreferenziale dell’iniziativa di scontro commerciale con il resto del mondo, ma come punta dell’iceberg di un’amministrazione che si è posta l’obiettivo di avere un approccio proattivo nella gestione del debito pubblico e del suo rifinanziamento”.