
Gli italiani si mostrano pronti a riprendere gli investimenti, ma con grande attenzione. Infatti, per il 70,2% dei risparmiatori, la liquidità non è più considerata una garanzia di sicurezza; il 60% degli italiani è interessato a effettuare investimenti a lungo termine, rispetto al 47,9% del 2022. Tuttavia, le insidie per il risparmio degli italiani sono molte, con il 47,8% che ha ricevuto proposte di investimento nel trading online, che hanno poi scoperto essere delle truffe. Questi dati emergono dal sesto rapporto di Assogestioni e Censis dal titolo ‘Pragmatismo e progresso, la buona esperienza italiana. Risparmio, mercati, tecnologie: 5 anni di cambiamenti’, presentato durante il Salone del Risparmio a Milano.
Secondo il report, l’84,5% degli italiani ha risparmi accumulati in passato e/o la capacità attuale di risparmiare.
Tuttavia, il 70,2% dei risparmiatori è convinto che la liquidità non offra più la sicurezza garantita in passato, in quanto il biennio caratterizzato da un’elevata inflazione ha minato l’idea dei fondi non investiti come pilastro di protezione. Inoltre, il 54,7% dei risparmiatori cerca di mantenere solo una minima quantità di liquidità, per destinare il resto a investimenti.
Va segnalato che il 46,9% dei risparmiatori è già attivo in investimenti finanziari, mentre il 29,3% ha intenzione di iniziare a farlo nel prossimo futuro; solo il 23,8% preferisce mantenere i propri risparmi liquidi.
Gli italiani mostrano anche una crescente propensione verso investimenti di durata pari ad almeno cinque anni: si è passati dal 47,9% del 2022 al 60% previsto per il 2025. Nonostante ciò, l’88,1% degli intervistati si dichiara ancora più cauto nella gestione del proprio risparmio a causa dell’attuale grande incertezza economica.
Costanza Corsini, ricercatrice del Censis, afferma:
“Gli italiani si confermano un popolo di grandi risparmiatori. Non si risparmia più solo per motivi precauzionali, ma è un atto di progettualità che guarda al futuro.”
In merito alla cautela degli italiani, Corsini sottolinea:
“Il rapporto degli italiani con gli investimenti è molto cauto e pragmatico e questa attenzione li protegge dalle minacce finanziarie. Tuttavia, questa cautela da sola non è sufficiente: è necessario migliorare l’educazione finanziaria.”