(di Katherine Puce) Il packaging sostenibile rappresenta oggi una delle principali sfide e opportunità per l’industria dell’imballaggio. In un contesto globale sempre più attento all’ambiente, le aziende sono chiamate a ripensare i materiali, i processi produttivi e l’intero ciclo di vita degli imballaggi, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e favorire un’economia circolare.
Le radici del cambiamento
La consapevolezza e il riconoscimento dell’urgenza del tema, non sono frutto di una svolta improvvisa, ma il risultato di un’evoluzione lenta e costante, maturata nel tempo. Già a partire dagli anni ’80 del Novecento, quando l’impiego della plastica monouso era ancora ampiamente diffuso, iniziarono a emergere le prime critiche verso i modelli di produzione basati sullo spreco e sull’accumulo di rifiuti, sollevando interrogativi sempre più pressanti sull’impatto ambientale di tali pratiche. In quegli anni, gli studi sull’inquinamento e sul cambiamento climatico cominciarono a riscuotere maggiore attenzione da parte della comunità scientifica e dell’opinione pubblica, ponendo le basi per una riflessione più strutturata e consapevole sul ruolo dell’industria nei confronti dell’ambiente.
Questa crescente sensibilità ha spinto numerose imprese ad assumersi nuove responsabilità, introducendo nei propri modelli operativi i principi della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) e dell’eco-design. Parallelamente iniziarono ad emergere anche le prime soluzioni di packaging in materiali riciclati o biodegradabili, segnando un cambiamento importante nella cultura produttiva. Sarà, però, soltanto a partire dal 2010, che le normative inizieranno realmente ad adeguarsi, promuovendo e premiando modelli produttivi più sostenibili e valorizzando l’impegno concreto delle aziende nel ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi. Questo grazie alla spinta propulsiva dei movimenti ambientalisti e alla crescente pressione da parte dei consumatori
Il regolamento Europeo
Un pilastro fondamentale è attualmente rappresentato dal Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR). Esso nasce dalla proposta avanzata dalla Commissione Europea nel novembre 2022, con l’obiettivo di regolare il processo di transizione verso un’economia circolare per le imprese dell’unione. Attualmente, il regolamento si trova in fase di approvazione finale e dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2026, introducendo criteri vincolanti per la riduzione dei rifiuti da imballaggio, il riutilizzo dei materiali e la riciclabilità dei prodotti lungo tutta la filiera. Aziende e fornitori si stanno già dedicando allo studio di nuove soluzioni per adeguarsi ai requisiti.
Un nuovo sottovuoto sostenibile: un modello per l’intero settore
Un esempio arriva in questi giorni dalla collaborazione strategica tra Niederwieser Group, Dow e Kuraray. Queste realtà puntano a sviluppare buste sottovuoto riciclabili di nuova generazione per il settore alimentare. L’innovazione risiede nell’utilizzo di materiali come il polietilene (PE) con barriera EVAL EVOH, in grado di coniugare elevate prestazioni tecniche e riciclabilità. Un trio che unisce la competenza di Niederwieser nella produzione di buste sottovuoto, le resine in polietilene ad alte prestazioni fornite da Dow, e le soluzioni barriera a base di EVOH sviluppate da Kuraray. Il progetto verrà presentato dal 3 all’8 maggio 2025 presso il centro espositivo Messe Frankfurt a Francoforte, in occasione di IFFA, la principale manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie per la lavorazione della carne e delle proteine alternative.
Un chiaro esempio del percorso intrapreso verso una risposta concreta alle esigenze del mercato e dell’ambiente, che può tracciare la strada alle altre imprese del settore. Inoltre può essere interpretato come un passo significativo verso un’industria alimentare più sostenibile e quotata all’innovazione.