
Negli Stati Uniti, c’è grande attesa per l’annuncio dei dazi previsto dal presidente Donald Trump. Il capo di Stato ha dichiarato che adotterà un approccio “gentile” nell’applicazione delle nuove tariffe, ma non ha fornito dettagli sul contenuto del suo piano d’azione. L’unica certezza, come riportato dalla Casa Bianca, è che i dazi entreranno in vigore immediatamente, subito dopo il suo discorso dal Giardino delle Rose, previsto per oggi dopo la chiusura di Wall Street alle 16 (le 22 in Italia).
Osvaldo Napoli, vicepresidente di Anci con delega alle Attività produttive e al commercio, ha espresso preoccupazione per gli effetti che questi dazi potrebbero avere sui posti di lavoro. “I Comuni sono preoccupati per i dazi statunitensi, soprattutto quelli che ospitano coltivazioni e prodotti Igp o Dop. Un forte calo delle esportazioni può comportare chiusure di fabbriche e licenziamenti, generando disagio sociale per molte famiglie. I problemi ricadranno inevitabilmente sui Comuni, che sono i primi a interagire con la popolazione”, ha affermato Napoli.
Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, ha commentato: “Non credo che sarà necessaria una manovra correttiva, anche se è prematuro parlarne. È fondamentale mettere in atto contromisure per affrontare la situazione dei dazi. Stiamo lavorando, come sta facendo il ministro Tajani, per diversificare i nostri mercati”. Nevi ha criticato la dipendenza energetica: “Abbiamo sbagliato a fare affidamento su un solo interlocutore, ed anche nel settore delle esportazioni non possiamo contare esclusivamente sugli Stati Uniti. È essenziale diversificare per garantire la stabilità della nostra economia, rafforzando il mercato europeo e abbattendo le barriere burocratiche che ostacolano un mercato libero. Forza Italia è in prima linea in questa battaglia. Come ha osservato ieri il ministro Urso, le ritorsioni portano solo a ulteriori complicazioni”, ha concluso.
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato: “È fondamentale avviare un dialogo con gli Stati Uniti per evitare che queste tensioni commerciali abbiano conseguenze dannose per entrambe le parti. Una guerra dei dazi sarebbe devastante per tutti”. Fontana ha esortato a proseguire le trattative con gli USA e ha auspicato che il vicepresidente Vance possa fornire notizie più rassicuranti, aggiungendo che, in assenza di un dialogo, la situazione potrebbe diventare estremamente preoccupante per molti settori economici.

Il dialogo con gli Stati Uniti è considerato fondamentale, come riporta un alto esponente politico. Si sottolinea l’importanza di mantenere relazioni ottimali a livello personale con la leadership americana, con la speranza che tali interazioni possano portare a risultati positivi.
Nel frattempo, i principali mercati azionari europei mostrano segni di debolezza, in attesa dell’annuncio ufficiale dei dazi statunitensi, previsto dal presidente Donald Trump per la serata. Milano e Francoforte registrano una flessione dell’0,9%, mentre Londra perde lo 0,45% e Parigi lo 0,35%. Madrid è l’unica a mostrare un leggero guadagno dello 0,07%.
I future americani risultano negativi. Il differenziale tra i Btp italiani e i Bund decennali tedeschi si attesta a 111,3 punti, con un aumento del rendimento annuo italiano di 0,3 punti, raggiungendo il 2,79%, mentre quello tedesco segna un calo di 0,7 punti, assestandosi al 2,67%.
In campo valutario, l’euro si rafforza e raggiunge quasi 1,08 dollari, mentre la sterlina si stabilizza a 1,29 dollari. I prezzi del petrolio mostrano debolezza con una riduzione dello 0,31%, scendendo a 70,98 dollari al barile. Anche il gas naturale perde valore, registrando una diminuzione dello 0,97% a 42,04 euro al MWh. L’oro rimane invariato a 3.132,75 dollari l’oncia.
La giornata si prospetta difficile per l’intero settore bancario. Amundi scende del 5,41%, influenzata da Credit Agricole, in ribasso dello 0,73%, che ha ricevuto l’approvazione dalla Banca Centrale Europea per aumentare la sua partecipazione in Banco Bpm fino al 19,9%, con una flessione del 1,45%. Inoltre, la Consob ha autorizzato la pubblicazione del prospetto per l’operazione di Unicredit, anch’essa in diminuzione dell’1,39%.
Secondo alcune ipotesi, il futuro accordo commerciale tra Amundi e Unicredit, che scade tra due anni, potrebbe essere influenzato da quest’operazione. Si osserva una flessione per altre banche, tra cui Popolare Sondrio (-2,37%), Bper (-2,25%), Bnp (-2,14%), e Mediobanca (-2,07%), così come SocGen (-1,83%) e Commerzbank (-1,51%).