“Il 10 marzo inizierà il percorso della strategia di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici con la partecipazione degli stakeholder regionali grazie ai quali far emergere anche gli elementi delle possibili fragilità dell’attuale sistema socioeconomico regionale”.
La Strategia FVGreen e gli Obiettivi Europei
“La strategia rientra nelle disposizioni di FVGreen, la legge quadro approvata due anni fa che mira ad anticipare di cinque anni gli obiettivi del Green deal europeo. È quindi importante evitare di scadere nelle divisioni e mettere assieme il sapere specifico di ogni realtà declinandolo con l’obiettivo di prevenire, piuttosto che di ricostruire”.
Le Sfide Uniche del Friuli Venezia Giulia
È il concetto espresso dall’assessore regionale alle Difesa dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, nella foto, al convegno ‘Sfide scientifiche e gestionali per una società resiliente ai rischi ambientali in un clima che cambia”, organizzato dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste, nell’ambito del progetto Return sui cambiamenti climatici. “Il Friuli Venezia Giulia, per la sua posizione geografica e per la diversità di paesaggi e climi – spiega l’assessore -, affronta sfide climatiche uniche che richiedono soluzioni su misura, dalle aree alpine alle coste esposte all’innalzamento del livello del mare e all’erosione. Le dimensioni demografiche, la solidità economica del nostro territorio e la buona gestione hanno permesso alla regione di essere all’avanguardia, ovvero di sperimentare e poi esportare i modelli sviluppati”.
Urgenza Climatica e Azione Proattiva
Secondo Scoccimarro, vi è tuttavia una percezione di urgenza e rincorsa di situazioni al limite, “evidente anche a livello europeo: la Commissione Ue, nella sua ultima comunicazione sulla gestione dei rischi climatici, ha parlato di ‘accelerazione‘ sia dei fenomeni sia della gestione proattiva che ne deve derivare da parte degli amministratori pubblici”.
Geopolitica e Frammentazione: Un Ostacolo all’Azione Climatica?
A complicare l’azione è “una fase anche geopolitica di frammentazione e multipolarità“, spiega. E’ aggiunge: “Un conto è criticare alcune politiche europee in determinati settori, come quello dell’automotive, quale rivoluzione utopistica sull’abbattimento delle emissioni nel Vecchio continente – evidenzia Scoccimarro -, un conto è adottare politiche che subordinano la questione climatica alla corsa economica e militare nel mondo. L’egemonia delle superpotenze sarà totalmente inutile se non vi sarà una Terra sulla quale esercitare quel potere”, conclude.