Il 2025 si preannuncia un anno difficile per i consumi in Italia. Le stime del Retail Barometer semestrale Confimprese-Jakala delineano una crescita praticamente nulla a volume (+0%) e un timido aumento a valore (+1,7%), insufficiente a sostenere la filiera e a trainare la crescita economica, soprattutto a fronte di un’inflazione stimata all’1,5% dalla Banca d’Italia.
Prezzi stabili, ma consumatori pessimisti
Nonostante un previsto contenuto aumento dei listini (+1,2%, con una lieve deflazione per l’abbigliamento a -0,1%), l’81,2% dei consumatori – il livello più alto degli ultimi due anni – esprime un sentiment negativo sul 2025. Un pessimismo diffuso, alimentato da un potere d’acquisto ancora compresso, nonostante una lieve riduzione del divario tra salari e inflazione.
Spesa in cambiamento: focus sull’alimentare
Le previsioni dei consumatori per il 2025 delineano un cambiamento nelle abitudini di spesa, con un aumento del budget destinato all’alimentare, a scapito dei consumi fuori casa. Quasi la metà degli intervistati dichiara di voler ridurre le spese per aperitivi, cene, colazioni e pranzi di lavoro. I settori che dovrebbero risentire meno di questa tendenza sono bar-caffetterie, delivery e ristoranti di prossimità.
Un quadro complesso e incerto
I dati Confimprese-Jakala dipingono un quadro complesso e incerto per i consumi nel 2025. La crescita piatta, il sentiment negativo dei consumatori e la revisione delle abitudini di spesa sono segnali che richiedono attenzione e interventi mirati per sostenere la domanda interna e la ripresa economica.