La giunta regionale siciliana (nella foto, il presidente della Regione Renato Schifani) ha deliberato l’estensione dello stato di crisi per il maltempo estremo che ha colpito l’Isola a gennaio e ha dichiarato lo stato di crisi per gli eventi meteorologici di febbraio. Una decisione che aggrava un bilancio già pesante e fa salire la stima dei danni a 138 milioni di euro.
Estensione dello stato di crisi e nuovi comuni coinvolti
Inizialmente, lo stato di crisi riguardava 116 comuni colpiti tra il 16 e il 17 gennaio. Ora, l’estensione include altre 63 municipalità, per un totale di 179 centri abitati e relativi territori coinvolti. Inoltre, il governo ha dichiarato lo stato di crisi anche per gli eventi meteo del 2 febbraio, che hanno interessato 46 comuni, soprattutto nel Messinese.
Danni in aumento: una stima di 138 milioni di euro
I sopralluoghi tecnici e la relazione del dirigente della Protezione civile, Salvo Cocina, hanno portato a una revisione al rialzo della stima dei danni. Si passa da 70 a 85 milioni di euro per gli eventi di gennaio, esclusi i danni in agricoltura. A questi si aggiungono ulteriori 53 milioni di euro per gli eventi di febbraio.
Richiesta di stato di emergenza nazionale
La gravità della situazione ha spinto il governo regionale ad attivare la procedura per la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la durata di un anno. Un provvedimento necessario per far fronte a un contesto di emergenze e criticità che ha messo a dura prova la regione.
Messina la più colpita, interventi urgenti in corso
La mappatura aggiornata conferma che l’area metropolitana di Messina è la più gravemente colpita, seguita dalle province di Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna. L’estensione dello stato di crisi permetterà di avviare con urgenza gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle aree interessate, con particolare attenzione alle situazioni più critiche. La Protezione civile regionale ha già finanziato e avviato due interventi sul lungomare di Santa Teresa di Riva e sul depuratore di Giardini Naxos, per un totale di 1,4 milioni di euro.