A dicembre, il mercato immobiliare statunitense ha dato segnali di rallentamento, con le vendite di case esistenti che hanno registrato un aumento del 2,2% su base mensile, secondo quanto riportato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR). Questo dato, seppur positivo, segue l’incremento più significativo del mese precedente, che aveva registrato un +4,8% a novembre, facendo crescere le aspettative degli operatori del settore. A dicembre, infatti, sono state vendute 4,24 milioni di abitazioni, superando le 4,15 milioni di unità vendute a settembre, ma anche risultando inferiori rispetto ai 4,19 milioni di abitazioni previste dagli analisti. Nonostante il rialzo mensile, il dato di dicembre segnala un rallentamento rispetto al forte slancio del mese precedente, suggerendo che il mercato potrebbe essere prossimo a una fase di stabilizzazione. Il rallentamento potrebbe essere dovuto a una combinazione di fattori, tra cui i tassi di interesse ancora relativamente elevati, che potrebbero spingere alcuni potenziali acquirenti a rimandare le loro decisioni di acquisto. Le condizioni economiche generali restano instabili, con inflazione e politiche monetarie che potrebbero influenzare le dinamiche future del mercato immobiliare. Sebbene il mese di dicembre abbia visto un incremento delle vendite rispetto a novembre, la tendenza più ampia potrebbe essere indirizzata verso una stabilizzazione, dopo il forte recupero osservato nel corso dell’anno. In definitiva, nonostante l’aumento delle vendite rispetto ai mesi precedenti, il mercato immobiliare statunitense sta mostrando segnali di una possibile moderazione della crescita, suggerendo che la situazione potrebbe evolvere con cautela nei prossimi mesi. Gli operatori del settore continuano a monitorare da vicino l’andamento del mercato, in particolare gli effetti delle politiche fiscali e monetarie sulle scelte di acquisto dei consumatori.