Una nuova aula scolastica per i bambini ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Dove possono imparare anche attraverso la stimolazione dei cinque sensi. Sarà inaugurata domani, mercoledì 15 gennaio, dalla numero uno dell’azienda ospedaliera, Chiara Gibertoni, insieme alla direttrice generale di Ageop Ricerca, Francesca Testoni, e all’assessora regionale alla Scuola, Isabella Conti. Presente anche Arcangelo Prete, direttore della Oncoematologia. Il progetto è stato curato da Ageop, con il contributo di Fondazione Roche, il sostegno del Policlinico e di alcuni partner privati, tra cui lo studio di architettura Grriz.
L’aula in reparto è stata dunque rinnovata “negli arredi e nella proposta didattica- spiega Ageop- grazie all’inserimento di elementi tipici dell’approccio Snoezelen (una parete luminosa e un divanetto con colonna ad acqua integrata) che si fonda sulla stimolazione sensoriale, sul ruolo fondamentale della relazione e sul miglioramento della qualità di vita della persona”. I bambini e i ragazzi ricoverati al Sant’Orsola potranno dunque “beneficiare dell’insegnamento multisensoriale- afferma ancora l’associazione- emozionarsi per concentrarsi e imparare, in un ambiente inclusivo e gentile”. La scuola ospedaliera nel reparto di oncoematologia pediatrica del Sant’Orsola garantisce il diritto allo studio a circa 35 alunni ogni anno, di ogni ordine e grado. Materna, elementare e media fanno capo all’IC6 di Bologna, mentre le superiori all’Istituto alberghiero Scappi di Castel San Pietro Terme. Due sono le aule a disposizione, una negli spazi del Day hospital e una al piano delle degenze. Se necessario, le insegnanti possono prestare servizio anche nelle camere. “La necessità di investire sulla scuola ospedaliera- spiega ancora Ageop- parte integrante della cura di bambini e ragazzi, risponde ai bisogni imprescindibili per i pazienti oncologici pediatrici costretti a ricoveri anche molto lunghi e ai controlli difficilmente predeterminabili”. Per l’associazione il ruolo della scuola ospedaliera è dunque “fondamentale”, nella consapevolezza che “i bambini e ragazzi restano persone con diritti inalienabili, come quello all’istruzione”.