Jean-Marie Le Pen, fondatore e storico leader del partito di estrema destra Front National (oggi Rassemblement National), è deceduto il 7 gennaio 2025 all’età di 96 anni, nella sua città natale di La Trinité-sur-Mer, in Bretagna. La notizia della sua morte è stata confermata da fonti ufficiali.
Le Pen è stato una figura centrale della politica francese, noto per le sue posizioni conservatrici e controverse su temi come l’immigrazione, la pena di morte e la posizione della Francia nell’Unione Europea. Ha fondato il Front National nel 1972, un partito che ha rappresentato una voce di protesta contro l’establishment politico francese. Nel corso della sua carriera, è stato deputato all’Assemblea nazionale e ha ricoperto vari mandati al Parlamento europeo. La sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2002 lo portò al ballottaggio contro Jacques Chirac, un evento che sconvolse la politica francese e suscitò numerose manifestazioni di protesta.
Nel 2011, Le Pen cedette la guida del Front National alla figlia Marine, ma mantenne il ruolo di presidente onorario fino alla sua espulsione dal partito nel 2015 a causa di divergenze politiche. Dopo essere stato espulso dal FN, Le Pen si unì a gruppi di estrema destra europei e continuò a mantenere un certo seguito tra i suoi sostenitori.
Le sue dichiarazioni pubbliche, spesso controverse, gli procurarono diversi procedimenti legali, tra cui condanne per incitamento all’odio razziale e minimizzazione dell’Olocausto, eventi che segnarono il suo percorso politico. Nonostante le polemiche, Le Pen rimase una figura influente nel panorama politico francese fino alla sua morte.
Le Pen lascia un’impronta duratura sulla politica francese e internazionale, sia per il suo impegno nell’espansione dell’estrema destra in Francia, sia per la sua capacità di polarizzare l’opinione pubblica.