Il settore automotive italiano sta attraversando un momento di sfide complesse, con segnali di difficoltà che emergono dall’andamento delle esportazioni e delle importazioni nei primi sette mesi del 2024. Secondo i dati riportati dal focus Anfia, il saldo commerciale risulta particolarmente negativo per quanto riguarda le autovetture, con un deficit che supera gli 11 miliardi di euro, mentre solo i veicoli industriali registrano un bilancio positivo, seppur contenuto, di circa 877 milioni di euro.
Nel periodo gennaio-luglio 2024, l’importazione di autoveicoli nuovi in Italia è cresciuta del 6,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo incremento interessa sia i veicoli industriali (+5,5%) che le autovetture (+9,3%), evidenziando una forte domanda interna. Tuttavia, sul fronte delle esportazioni, la situazione è ben diversa: l’export in valore segna una preoccupante flessione del 16,5%, con un calo del 4,3% per i veicoli industriali e addirittura del 20,7% per le autovetture destinate ai mercati esteri.
Le importazioni italiane di autoveicoli provengono per la quasi totalità (89,4%) da altri paesi europei, evidenziando una forte dipendenza dall’Unione Europea come fornitore primario. L’export, invece, si indirizza prevalentemente verso il mercato europeo (59,7%), ma gli Stati Uniti continuano a rappresentare il primo sbocco fuori dall’Europa, con il 19,4% delle esportazioni. Anche mercati come il Giappone (3,8%) e la Cina (2,2%) iniziano a ritagliarsi quote significative, pur restando ancora limitate rispetto al mercato statunitense.
Non solo veicoli completi: anche il comparto della componentistica automotive mostra segnali di difficoltà. Nei primi sette mesi del 2024, l’import di componenti in Italia è diminuito del 6,7%, mentre l’export è calato dello 0,8%, anche se il saldo commerciale rimane positivo con un avanzo di circa 4,1 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 3,4 miliardi dello stesso periodo del 2023. La Germania si conferma il principale partner commerciale per il trade di componentistica, rappresentando il 24,1% delle importazioni italiane e il 19,9% delle esportazioni. Francia e Polonia completano la Top 3 dei principali partner sia per l’import che per l’export di parti e componenti.
L’Europa rimane la principale area di scambio sia per l’import (79,0%) che per l’export (78,9%) di componentistica automotive. Tuttavia, l’Asia rappresenta la prima area di provenienza dei componenti al di fuori del continente europeo, coprendo il 14,0% delle importazioni. Il Nord America, con il 9,8% dell’export di componenti italiani, è invece la principale destinazione extraeuropea per i prodotti italiani di componentistica automotive, segno di una crescita di questo mercato nell’export italiano.