STMicroelectronics (ST),nella foto il ceo Jean-Marc Chery, leader globale nei semiconduttori, ha pubblicato i risultati del terzo trimestre 2024, chiuso il 28 settembre, mostrando ricavi netti pari a 3,25 miliardi di dollari e un utile netto di 351 milioni di dollari. Sebbene i ricavi abbiano segnato un calo del 26,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, sono cresciuti dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, in linea con le previsioni dell’azienda.
Il margine lordo è stato del 37,8%, una lieve diminuzione rispetto alle stime, attribuibile a un mix di prodotti meno favorevole, calo dei prezzi e costi legati al sottoutilizzo della capacità produttiva. Nel complesso, il reddito operativo ha subito un calo del 69,3%, scendendo a 381 milioni di dollari con un margine operativo dell’11,7%, ben sotto il 28% del terzo trimestre 2023.
Tra i vari settori, i segmenti Power and Discrete e Analog, Power & Discrete, MEMS and Sensors (APMS) hanno registrato ricavi in calo, rispettivamente, del 18,4% e del 13,3% rispetto al 2023. In particolare, i prodotti analogici e i sensori hanno subito una flessione, così come i prodotti Digital ICs e RF, principalmente per un calo della domanda nel mercato Automotive e nell’Industrial. Il segmento Microcontrollers (MCU) ha registrato la flessione più marcata, con un calo dei ricavi del 43,4%, legato soprattutto alla debolezza del mercato Industrial. STMicroelectronics prevede un quarto trimestre 2024 con ricavi netti intorno ai 3,32 miliardi di dollari, equivalenti a una crescita del 2,2% rispetto al trimestre precedente, ma a una diminuzione del 22,4% rispetto allo scorso anno. Il margine lordo è atteso intorno al 38%, ma subirà un impatto di circa 400 punti base per il sotto-utilizzo della capacità produttiva.
Per migliorare la resilienza e l’efficienza produttiva, l’azienda ha lanciato un programma globale per ottimizzare la capacità produttiva su larga scala, includendo l’espansione a 300 mm per il silicio nelle fabbriche di Agrate e Crolles, e a 200 mm per il carburo di silicio a Catania. Questo programma, che dovrebbe concludersi entro il 2027, punta a ridurre significativamente i costi operativi e aumentare la capacità produttiva.