È stato firmato un accordo tra i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con Unicredit (nella foto, l’a. d. Andrea Orcel) per affrontare il ricambio generazionale, l’occupazione e la formazione all’interno dell’azienda. Inizialmente, Unicredit aveva previsto di ridurre il personale di 1.600 unità, ma grazie alle trattative, questo numero è stato ridotto a 1.000, ovvero un 38% in meno rispetto all’inizio della discussione. Inoltre, sono state concordate 500 nuove assunzioni.
Per facilitare questa transizione, sono stati inseriti 600 lavoratori in programmi di formazione finanziata attraverso l’Academy di Unicredit. Di questi, 200 lavoratori saranno riassunti nelle filiali nel 2025, contribuendo a rafforzare l’organico. L’accordo prevede anche 250 assunzioni per coprire il turnover del personale.
Oltre alle assunzioni, l’accordo ha portato a importanti miglioramenti anche nel welfare aziendale. Ad esempio, il buono pasto è stato aumentato a 8 euro (con due tranche di incremento, la prima a marzo 2025 e la seconda a gennaio 2026). È stata rinnovata anche la polizza sanitaria per il biennio 2026-2027, mantenendo gli stessi benefici economici dell’accordo precedente.
Un altro aspetto positivo è l’aumento delle giornate di smart learning, passate da 5 a 7, e l’introduzione di un permesso retribuito aggiuntivo di 3 giorni per chi deve assistere familiari in difficoltà.
Il coordinatore della Fabi nel gruppo Unicredit, Stefano Cefaloni, ha sottolineato l’importanza della formazione come elemento centrale per garantire che i lavoratori possano mantenere il loro posto di lavoro e per prevenire nuovi esuberi. L’accordo è visto come un passo positivo verso un equilibrio tra il ricambio generazionale e la stabilità occupazionale.