Oggi e domani, il borgo di Storo (Trento) torna protagonista con la nona edizione del Festival della Polenta, un evento che unisce tradizione, gastronomia e cultura. Tra le figure di spicco di questa celebrazione vi sarà il famoso giornalista enogastronomico Edoardo Raspelli, un nome che ormai è indissolubilmente legato alla farina gialla di Storo e alla sua storia di successo.
Raspelli, noto come il “re dei cronisti enogastronomici”, sarà tra i testimonial dell’evento, insieme a chef e giornalisti che comporranno la giuria professionale del concorso di polenta. Non è la prima volta che Raspelli partecipa al Festival: il suo legame con Storo e la sua farina di granoturco risale a molti anni fa. Profondamente affezionato al territorio e ai suoi prodotti, ha più volte elogiato la qualità della farina di Storo, definendola “la più buona polenta del mondo”. A testimonianza del suo impatto, ha raccontato di aver trovato la farina di Storo persino a Parigi, nel prestigioso ristorante Nolita sugli Champs-Élysées, all’interno dell’esposizione della FIAT.
La farina gialla di Storo è molto più di un semplice prodotto alimentare: è simbolo di un intero territorio e della rinascita di una tradizione agricola. Tutto ebbe inizio 40 anni fa, grazie a Vigilio Giovanelli, un operaio che, dopo aver perso alcune dita della mano destra in un incidente, decise di non arrendersi e fondò insieme a un gruppo di amici la cooperativa Agri ’90. Da quell’iniziativa è nato un vero e proprio “boom” per il granoturco di Storo, un clone del grano Marano che oggi viene coltivato in tutta la Valle del Chiese. La cooperativa Agri ’90 produce ogni anno circa 10.000 quintali di farina gialla senza glutine, macinata nel mulino locale.
Raspelli, ricordando la sua prima visita al ristorante Agritur La Polentera di Storo, scrisse: “Qui c’è un altro gioiello: la farina di granoturco per la più buona polenta del mondo”. Il suo legame con la comunità di Storo è testimoniato non solo dai suoi scritti, ma anche dalla sua presenza costante alle edizioni del Festival della Polenta, un evento che celebra il frutto del lavoro di Agri ’90 e delle altre cooperative locali.
Il cuore del Festival della Polenta è ovviamente la gara tra le diverse preparazioni di polenta, che vedrà quest’anno ben sette varianti in competizione. La polenta “Carbonera”, preparata dai Polentèr di Storo, la polenta “Macafana” della Pro Loco di Cimego, la polenta di patate di Praso e altre specialità locali saranno giudicate sia da una giuria popolare che da quella professionale, di cui Raspelli farà parte. Oltre alla competizione, saranno presenti stand gastronomici con polenta e baccalà, polenta con selvaggina, e altre prelibatezze tipiche del Trentino.
Accanto alla festa gastronomica, il Festival offre anche un’immersione nella cultura e nei mestieri antichi della valle. Tra gli espositori, una signora mostrerà l’arte di impagliare le sedie e creare oggetti con le foglie di granoturco, mentre un agricoltore illustrerà il tradizionale metodo di “sfogliamento” delle pannocchie, un’arte che ancora oggi riveste un ruolo importante nella comunità di Storo.
Il Festival non è solo tradizione: quest’anno verrà inaugurato il rinnovato punto vendita della cooperativa Agri ’90, che ospiterà prodotti tipici del Trentino, dalla farina gialla di Storo a farine bianche e di grano saraceno, anch’esse prodotte localmente. La cooperativa, che macina anche 1.500 quintali di farina bianca di tipo 1 e circa 200 quintali di grano saraceno senza glutine, è un modello di innovazione sostenibile. Negli anni, ha ridotto drasticamente l’uso di risorse energetiche grazie a impianti ecologici e cicli produttivi chiusi che permettono di riciclare circa 2.000 tonnellate di rifiuti agricoli.
Con Edoardo Raspelli come volto di punta, il Festival della Polenta di Storo non è solo una celebrazione di un prodotto d’eccellenza, ma un’occasione per immergersi nella cultura, nella tradizione e nell’innovazione di una comunità che ha saputo valorizzare il proprio territorio. Per Raspelli e per tutti coloro che parteciperanno, sarà un weekend all’insegna dei sapori autentici, dei mestieri antichi e della sostenibilità.