La sostenibilità nel settore sanitario è una delle sfide del nostro tempo. L’obiettivo primario della salute delle persone è legato a doppio filo dall’ampio utilizzo di risorse impiegate per realizzarlo. Così l’Università Cattolica in un comunicato. Secondo il report di Health Care Without Harm, il settore sanitario contribuisce significativamente alla crisi climatica, rappresentando il 5,2% delle emissioni globali nette, equivalenti a circa 2 gigatonnellate di CO2 all’anno. Se fosse una nazione, sarebbe il quinto maggior emettitore al mondo- spiega il comunicato- Le principali fonti di emissioni del settore sono il consumo di energia (oltre il 50%) e la filiera di approvvigionamento, che include la produzione e il trasporto di beni come prodotti farmaceutici e apparecchiature mediche. Solo le emissioni derivanti dalla gestione diretta delle strutture sanitarie costituiscono il 17% del totale, mentre il 71% è legato alla supply chain. In questo contesto, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, attraverso Altis Graduate School of Sustainable Management e Altems alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari, ha lanciato il Master Executive in Management per la Sostenibilità in Sanità (EMaSS). Questo innovativo percorso formativo- sottolinea il comunicato-, che si avvia nel marzo 2025, intende rispondere alla crescente domanda di competenze nel campo della sostenibilità sanitaria. Il Master, che si avvale della direzione scientifica di Matteo Pedrini, ordinario di Corporate Strategy e Gilberto Turati, ordinario di Scienza delle Finanze, entrambi docenti dell’Ateneo, si rivolge a professionisti del settore sanitario e industriale che vogliono sviluppare e promuovere la transizione sostenibile delle proprie organizzazioni.