Il turismo di massa è un fenomeno che, sebbene abbia portato benefici economici significativi a molte destinazioni, ha anche generato profonde ripercussioni ambientali, soprattutto in termini di consumo energetico. Le strutture come hotel, resort, ristoranti e attrazioni turistiche consumano infatti enormi quantità di energia per soddisfare le aspettative dei visitatori.
L’impatto energetico dell’overtourism
Il turismo di massa ha un impatto energetico da non sottovalutare: un’elevata affluenza di turisti, implica un uso consistente di elettricità impiegata per riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, acqua calda e altri servizi essenziali. Questi consumi energetici, spesso alimentati da fonti non rinnovabili, non solo contribuiscono alle emissioni di gas serra, ma accentuano la pressione ambientale, soprattutto nelle destinazioni già fragili.
L’’overtourism – ossia l’eccesso di visitatori in luoghi che non possono più sostenere la capacità – peggiora ulteriormente la situazione. Città come Venezia, Barcellona e Firenze, che attraggono milioni di turisti ogni anno, stanno affrontando sfide enormi legate all’usura delle infrastrutture e all’esaurimento delle risorse energetiche. Le reti elettriche di queste destinazioni vengono messe a dura prova, con conseguenti aumenti di domanda che richiedono un maggiore ricorso a fonti energetiche inquinanti, come il gas naturale e il carbone.
Una combinazione di fattori energeticamente dispendiosi
Il consumo energetico legato al turismo di massa è strettamente connesso all’incremento della domanda di comfort e servizi moderni nelle destinazioni turistiche. Gli hotel di lusso e i resort, in particolare, richiedono enormi quantità di energia per mantenere operativi impianti di climatizzazione, riscaldamento, piscine riscaldate, spa, ascensori e illuminazione 24 ore su 24.
Anche le piccole strutture alberghiere e i B&B contribuiscono al problema, specialmente in alta stagione, quando il sovraffollamento delle destinazioni porta a un uso più intensivo delle risorse.
Un altro aspetto critico è il trasporto dei turisti, con il settore aereo che rappresenta una delle fonti principali di consumo energetico globale e di emissioni di CO2. Infine, il turismo crocieristico, anch’esso in crescita esponenziale, ha un pesante impatto energetico sia per il funzionamento delle navi che per l’energia richiesta dalle infrastrutture portuali. Questa combinazione di fattori amplifica l’impronta ecologica del turismo di massa e rende urgente l’adozione di strategie energetiche più efficienti e sostenibili.
Sensori di flusso e sistemi intelligenti: le strategie per contrastarlo
Con la crescente consapevolezza riguardo agli effetti dannosi del turismo di massa, diverse soluzioni sono state proposte e implementate per mitigare l’impatto energetico. Tra queste, l’adozione di tecnologie avanzate per monitorare e regolare i flussi turistici è cruciale. Città come Venezia e Firenze stanno sperimentando l’uso di “semafori per i selfie” e sensori di flusso turistico. Questi sistemi intelligenti aiutano a ridurre l’affollamento nelle aree più sensibili, consentendo una distribuzione più uniforme dei visitatori e, di conseguenza, un minore stress sulle infrastrutture energetiche.
Sul fronte delle strutture ricettive, molte località stanno incentivando la transizione verso pratiche più sostenibili. L’installazione di pannelli solari, l’uso di impianti geotermici per il riscaldamento e il raffreddamento, e la gestione intelligente dell’energia attraverso sistemi di controllo automatizzato dell’illuminazione e della climatizzazione sono solo alcune delle misure adottate da hotel e resort per ridurre il loro consumo energetico. Inoltre, l’efficientamento degli edifici tramite l’isolamento termico e l’uso di finestre a risparmio energetico contribuisce a contenere il fabbisogno energetico.
Un esempio rilevante è quello di Barcellona, che ha deciso di affrontare il problema dell’overtourism e del suo impatto energetico in modo radicale. La città ha annunciato che dal 2029 sarà bandito l’affitto turistico tramite piattaforme come Airbnb, una misura mirata a limitare l’afflusso incontrollato di visitatori e a ridurre l’impatto sulle risorse locali, inclusa l’energia.
Inoltre, c’è una crescente enfasi sul turismo sostenibile, che incoraggia i viaggiatori a scegliere opzioni di viaggio a basso impatto ambientale. Questo include l’uso di trasporti più ecologici, come il treno anziché l’aereo, la preferenza per strutture ricettive che adottano pratiche energeticamente sostenibili e la scelta di un fornitore di energia attento all’ambiente come Egea, Wekiwi o Plenitude.
Una lotta necessaria
Ridurre l’impatto energetico del turismo di massa è essenziale per garantire la sostenibilità delle destinazioni più visitate. L’adozione di tecnologie intelligenti, il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture ricettive e politiche più rigorose come quelle adottate da Barcellona rappresentano passi importanti verso un turismo più responsabile. Tuttavia, è fondamentale che tutti gli attori coinvolti – dai governi locali alle aziende turistiche, fino ai singoli turisti – si impegnino attivamente per ridurre il consumo energetico e promuovere un turismo che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente. Solo così si potrà continuare a godere delle meraviglie del nostro pianeta senza compromettere la salute a lungo termine.