Il sistema Excelsior, sviluppato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, evidenzia una crescente domanda di lavoratori che, tuttavia, si scontra con una carenza di candidati qualificati. Solo per il mese di agosto, si cercano 315mila dipendenti, un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente, ma in metà dei casi le aziende faticano a trovare personale.
Le figure professionali carenti
Il report segnala che molte posizioni restano vacanti a causa della mancanza di candidati o della loro preparazione inadeguata. Tra le figure più difficili da reperire figurano ingegneri, insegnanti, estetisti, addetti alla ristorazione, e operai specializzati in rifiniture edili e lavorazioni metalliche. Queste difficoltà evidenziano un disallineamento tra il sistema formativo e le esigenze del mercato del lavoro.
Opportunità lavorative
La domanda di lavoro non si limita al solo mese di agosto, ma si estende anche ai mesi successivi. Da agosto a ottobre, le previsioni indicano un aumento del 2,3% nelle assunzioni rispetto allo stesso periodo del 2023. I settori con maggiori opportunità sono il turismo, il commercio, le costruzioni, e l’industria alimentare.
L’impatto della denatalità e la necessità di manodopera straniera
Il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, sottolinea come la denatalità e il disallineamento formativo contribuiscano a questa carenza di personale. Prete evidenzia l’importanza di intervenire sulla formazione dei giovani e sulla gestione dei flussi migratori per colmare le lacune nel mercato del lavoro. Le imprese stanno infatti cercando manodopera straniera per coprire quasi il 22% dei contratti programmati per agosto, soprattutto nei settori dei servizi, trasporti, logistica, e metallurgia.
Prospettive per il prossimo trimestre
Nel trimestre agosto-ottobre, si prevede che le imprese offriranno circa 1,3 milioni di posti di lavoro, con un aumento del 2,3% rispetto all’anno scorso. I contratti a tempo determinato rappresentano la forma più comune, seguiti dai contratti a tempo indeterminato e quelli di somministrazione. I settori più attivi sono i servizi e l’industria, con un’attenzione particolare al manifatturiero e alle costruzioni.
Dati Istat e riflessi nel mercato del lavoro
L’Istat rileva che, tra giugno 2023 e giugno 2024, l’occupazione in Italia è cresciuta di 337mila unità (+1,4%), mentre il numero di inattivi è diminuito. Tuttavia, la disoccupazione è leggermente aumentata, tornando al 7%. A giugno 2024, gli occupati erano quasi 24 milioni, con una maggioranza di dipendenti permanenti, mentre i dipendenti a termine sono diminuiti a circa 2,8 milioni.