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doValue, nella foto l’a. d. Manuela Franchi, annuncia che aumenterà le masse gestite grazie al conferimento di portafogli di crediti UTP e una componente di stage 2 per un gross book value di €300 milioni. I conferimenti saranno eseguiti da tre primarie banche italiane nel Fondo Efesto gestito da Finint Investments dove doNext S.p.A. (doNext, società interamente controllata da doValue) agisce come servicer unico ed esclusivo. I portafogli citati sono principalmente costituiti da posizioni secured e/o garantite da Mediocredito Centrale, con una rilevante componente di crediti stage 3 di vintage molto recente (classificati come stage 2 al momento della valutazione). Si tratta di un conferimento che rafforza il percorso di ampliamento e diversificazione degli attivi gestiti intrapreso da doValue con il piano 2024-2026 che prevede una crescita su asset class diverse dai nonperforming loan. I crediti in oggetto porranno, infatti, doValue nelle migliori condizioni per dimostrare il proprio know-how e il valore aggiunto anche su tipologie di crediti granulari e performing, che offrono notevoli opportunità di crescita dato il basso grado di esternalizzazione da parte del sistema bancario italiano. doNext gestirà nel suo ruolo di servicer le posizioni assegnate al fine di salvaguardare la continuità aziendale dei debitori e il valore degli asset immobiliari sottostanti. Il completamento del conferimento è, ad oggi, subordinato alla realizzazione di alcune condizioni standard per operazioni di questa natura ed è atteso entro la fine di ottobre 2024. Il Fondo Efesto, avviato nel 2020, è una delle principali iniziative per l’asset class UTP in Italia. Ad oggi, includendo questi ultimi impegni, ha raggiunto €2,1 miliardi circa di contribuzioni da 15 banche e istituzioni finanziarie italiane che rappresentano i partecipanti al Fondo. Efesto è focalizzato sul rilancio di PMI e asset immobiliari con potenziali di turnaround ed ha investito, nel corso degli ultimi anni, anche in strumenti con sottostanti esposizioni leasing e diverse dal corporate, permettendo alle banche di deconsolidare i relativi asset.