Gli squali sono creature antiche e affascinanti che popolano i mari di tutto il mondo. Nonostante le oltre 500 specie conosciute, solo una decina sono considerate potenzialmente pericolose per gli esseri umani. Tra questi, i più temuti sono comunemente noti come i “tre grandi”: il grande squalo bianco, lo squalo tigre e lo squalo leuca. Queste specie, a causa delle loro dimensioni imponenti, dei denti affilati e della presenza frequente nelle zone balneari, sono responsabili della maggior parte degli attacchi agli esseri umani.
Il grande squalo bianco (Carcharodon carcharias) è il più noto e ha registrato almeno 351 attacchi documentati, di cui 59 fatali. È capace di raggiungere velocità fino a 24 km/h e può superare i 6 metri di lunghezza, anche se la media è di circa 4,5 metri. Questo predatore marino è famoso per il suo comportamento di “breaching”, saltando fuori dall’acqua come i cetacei.
Lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) deve il suo nome alle striature grigie sul corpo che ricordano quelle delle tigri. Con 142 attacchi totali, di cui 39 fatali, è noto per la sua voracità e la capacità di cacciare una vasta gamma di prede, compresi altri squali. Anche se di solito non abita il Mediterraneo, sono stati avvistati esemplari nelle acque italiane.
Lo squalo leuca (Carcharhinus leucas), conosciuto anche come “bull shark”, è noto per la sua imprevedibilità e aggressività. È capace di nuotare in acque dolci e salate, spingendosi anche nei fiumi e negli estuari. È stato implicato in 119 attacchi totali, di cui 26 fatali, rendendolo un pericolo significativo per gli esseri umani nelle zone costiere.
Lo squalo azzurro (Prionace glauca), o verdesca, è meno pericoloso rispetto agli altri grandi squali, ma ha comunque registrato 13 attacchi, di cui 4 fatali. È comune nel Mediterraneo, particolarmente nell’Adriatico, ma è minacciato dall’estinzione a causa del prelievo delle sue pinne per il commercio orientale.
Infine, lo squalo longimano (Carcharhinus longimanus), noto anche come squalo oceanico, è responsabile di 15 attacchi totali, di cui 3 fatali. È noto per il suo comportamento opportunista e è stato implicato in numerosi attacchi mortali, compreso quello alla USS Indianapolis nel 1945, dove decine di marinai sono stati attaccati dopo il naufragio.