Il panorama economico italiano nel 2023 ha mostrato una varietà di dinamiche tra le diverse macro-aree del Paese, secondo l’ultimo rapporto di SVIMEZ. Il Sud Italia ha segnato una crescita significativa del PIL, registrando un +1,3% che supera il Nord-Ovest (+1%), il Nord-Est (+0,9%) e il Centro (+0,4%). Questo segna un ritorno del Sud a una crescita più rapida rispetto al resto del Paese, una tendenza non vista dal 2015.
Una delle principali sorprese è stata la forte performance delle costruzioni nel Mezzogiorno, che hanno registrato un aumento del 4,5%, quasi un punto percentuale sopra la media del Centro-Nord. Tuttavia, il settore industriale ha subito una contrazione del 0,5%, mentre i servizi hanno visto una crescita dell’1,8%. Questi dati evidenziano una diversificazione economica crescente nel Sud, nonostante le sfide persistenti nel settore industriale.
Nel Nord, la situazione è stata più mista. Il Nord-Ovest ha visto una contrazione nel settore industriale del 1,4%, mentre la crescita delle costruzioni è stata più contenuta rispetto alla media nazionale (+2,5%). Nel Nord-Est, il valore aggiunto industriale è rimasto piatto, influenzando la crescita complessiva del PIL nella regione.
Al contrario, il Centro Italia ha sperimentato una performance più debole, con un calo del valore aggiunto industriale del 2,6%, più del doppio rispetto alla media nazionale. Anche la crescita dei servizi è stata inferiore alla media nazionale (+1,1% rispetto al +1,6%), sebbene il settore delle costruzioni abbia mostrato una buona dinamica (+6,2%).
Il rapporto di SVIMEZ ha anche evidenziato la performance del settore agricolo, colpito da fattori climatici avversi che hanno portato a una contrazione del valore aggiunto in tutte le regioni, ad eccezione del Nord-Ovest che ha visto una ripresa dopo un anno difficile nel 2022.
Gli investimenti pubblici hanno giocato un ruolo chiave nel sostenere la crescita nel Sud, con un aumento significativo del 16,8% nel 2023, in contrasto con il +7,2% nel Centro-Nord. Questo aumento è stato trainato dai finanziamenti del PNRR e dai fondi europei di coesione, che hanno contribuito a stimolare l’economia meridionale attraverso progetti infrastrutturali e sviluppo regionale.