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Dirigenti scolastici in trincea contro tutti i bullismi (cyber e no). Non dovranno solo informare le famiglie, ma dovranno attuare concrete misure di contrasto, che saranno dettagliate nelle Linee guida dal ministero dell’istruzione e del merito (Mim). A responsabilizzare il mondo della scuola a tutti i livelli è la legge in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, definitivamente approvata dalla Camera il 15 maggio 2024, che, modificando in più punti la legge 71/2017, assegna numerosi compiti al Mim e ai singoli istituti. Questi ultimi dovranno, infatti, da settembre rivedere tutto il loro apparato documentale, scrivendo un codice interno e integrando regolamenti di istituto, disciplinari e patti educativi.
Il tavolo sulla prevenzione e il contrasto al Mim
In base alle nuove disposizioni il Mim e le scuole sono, dunque, messi in prima linea. Presso il ministero dell’istruzione e del merito, infatti, si sposta il tavolo tecnico di prevenzione e contrasto dei fenomeni di violenza, nel quale siederanno anche esperti in campo psicologico, pedagogico e delle comunicazioni sociali telematiche e rappresentati delle associazioni dei consumatori. Il tavolo tecnico dovrà riunirsi almeno una volta ogni sei mesi ed elaborare un piano di azione.
Nuove Linee di orientamento
Altra modifica riguarda la disciplina delle Linee di orientamento per prevenzione e contrasto ai bullismi in ambito scolastico, già disciplinate nella legge 71/2017, la cui stesura è assegnata al Mim.
La novella esplicita che nelle Linee dovranno essere indicate anche le procedure, che i dirigenti scolastici dovranno mettere in pratica. Pertanto, la responsabilità dei dirigenti scolastici avrà come specifici parametri di riferimento le azioni prescritte nelle linee di orientamento. La legge vuole, pertanto, che le linee di orientamento non rimangano su livelli astratti, ma scendano nel dettaglio delle operazioni da compiere (sulla scia, peraltro, di quanto anticipato dal decreto ministeriale n.18 del 13 gennaio 2021).
Le procedure ministeriali dovranno, dunque, avere un seguito in ogni scuola, che dovrà scrivere e aggiornare numerosi documenti.
Cosa devono fare le scuole
Ciascun istituto, in forza della nuova legge, dovrà adeguarsi alle linee di orientamento ministeriali e conformemente alle stesse dovrà adottare un codice interno e istituire un proprio tavolo permanente di monitoraggio.
Ogni scuola dovrà anche aggiornare il regolamento di istituto recependo le linee di orientamento anche con riferimento alle procedure che saranno dettate dal dicastero di viale Trastevere.
Inoltre, anche i regolamenti disciplinari e i patti educativi di corresponsabilità (entrambi previsti dal Dpr 249/1998, Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, la cui revisione è espressamente affidata al Governo) dovranno conformarsi alle linee di orientamento ministeriali e dovranno prevedere misure di contrasto ai bullismi.
Conseguentemente, per quanto ogni scuola dovrà produrre propri codici e disposizioni regolamentari, l’obbligo di conformarsi alle linee di orientamento ministeriali finirà per renderne omogenei i contenuti a livello nazionale.
Il ruolo del dirigente scolastico
Ciascun dirigente scolastico, poi, avrà un ruolo fortemente attivo (e non solo obblighi informativi), seppure, salvo che costituiscano reato, limitatamente agli episodi che accadono mentre è nell’esercizio delle sue funzioni e che coinvolgano studenti iscritti all’istituto che dirige (precisazioni queste esplicitate dalla legge di riforma).
La riscrittura dell’articolo 5 della legge 71/2017, operata dalla legge in esame, dunque, mette sulle spalle del dirigente scolastico l’applicazione delle procedure previste dalle linee di orientamento ministeriali, con compiti attivi di promozione di iniziative educative e di percorsi di mediazione. Sempre sul dirigente scolastico incombono obblighi informativi verso genitori e tutori e, nei casi gravi o di di insuccesso delle attività realizzate a scuola, di segnalazione alle autorità giudiziarie per l’eventuale attivazione di misure rieducative.
Ricadute privacy
Una ricaduta indiretta dei compiti assegnati alle scuole riguarda l’apparato documentale privacy, dovendo ciascun istituto adeguare registri del trattamento, informative e altri documenti previsti dal regolamento Ue 2016/679 (Gdpr) ai trattamenti che saranno svolti in attuazione della nuova disciplina anti-bullismi.
Antonio Ciccia Messina, ItaliaOggi