![](https://www.lamescolanza.com/wp-content/uploads/2019/05/correre-con-il-cane.jpg)
Gli italiani sono sempre più amanti degli animali domestici. I numeri parlano chiaro: più di 23 milioni di persone possiedono un animale domestico, il 46% degli italiani ha almeno un cane o un gatto, questa scelta è determinata da diversi fattori, per esempio la composizione del nucleo familiare, il reddito e gli spazi casalinghi. Possedere un animale domestico oggi rappresenta un vero e proprio lusso. Sono solo alcuni dei dati emersi in ‘State of Pets’, la nuova ricerca proprietaria di Initiative, agenzia media del gruppo Ipg Mediabrands, che analizza le tendenze attuali e le prospettive future di questo mercato, esplorando i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori e l’evoluzione delle preferenze alimentari degli animali per dare una visione approfondita del panorama competitivo e delle opportunità emergenti. L’analisi effettuata attraverso una metodologia qualitativa tiene conto di un campione di circa 1.000 persone, di età compresa tra i 18 e 64 anni, che riflette l’evoluzione dell’approccio consulenziale di Initiative, basato sul Fame & Flow, dove la Fame è il legame che i Brand possono esercitare e interpretare sulla base di valori e azioni che intercettano le necessità delle persone, mentre il Flow è la capacità di una marca di intercettare le necessità di ciascun individuo verso un’experience fluida ed efficace che accompagna verso una conversione e una relazione. Gli italiani considerano i loro animali domestici come parte integrante della famiglia a cui dedicare tempo, cure e amore, con cui si instaura un legame speciale. Da quanto emerge nello studio, in una famiglia dove sono presenti dei figli, è più probabile che ci sia anche un animale domestico, il dato è in crescita con il 17% per le coppie senza figli che compensano il bisogno di genitorialità con un cucciolo, incrementando quel fenomeno di sostituzione emotiva e antropomorfizzazione dell’animale che assume quasi il ruolo di figlio e/o membro della famiglia. Proprio in virtù di questo ruolo sociale, nonostante l’inflazione e lo stato di crisi, non diminuisce la spesa per i propri pet che si attesta, in Italia, a 4 miliardi di euro tra cure e cibo. Dato destinato a crescere soprattutto nelle fasce di reddito alto e medio-alto che dichiarano di spendere più di 300 euro al mese per la cura del pet, percentuale più che raddoppiata (+2,8%) nel 2023 rispetto al 2022.