Il RCS MediaGroup, sotto la guida di Urbano Cairo, nella foto, ha reso noti i risultati finanziari per il primo trimestre del 2024. L’azienda ha registrato un calo dei ricavi consolidati del 5,7%, per un totale di €168,9 milioni rispetto ai €179,1 milioni dello stesso periodo del 2023. Nonostante ciò, si è registrata una riduzione delle perdite da €1,8 milioni a €1,6 milioni.
Un punto saliente è rappresentato dalla performance del settore digitale, che ha contribuito al 26,3% del fatturato totale, indicando un lieve miglioramento rispetto al circa 25,2% nel Q1 2023. Questo sottolinea l’adattamento continuo del gruppo alle tendenze digitali nel consumo dei media.
Sono stati registrati miglioramenti nell’EBITDA, che si è attestato a €12,6 milioni, in aumento di €2 milioni rispetto al Q1 2023, principalmente grazie alla riduzione dei costi per materie prime e utenze.
Al 31 marzo 2024, la posizione finanziaria netta è negativa per €12,4 milioni, in miglioramento di €11 milioni rispetto alla fine del 2023. L’indebitamento finanziario netto complessivo, incluso anche i debiti per leasing ex IFRS 16, è stato di €152 milioni, in crescita rispetto ai €151,4 milioni del 31 dicembre 2023.
Nel trimestre, i ricavi pubblicitari delle principali testate, tra cui Il Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Marca ed Expansion, sono ammontati a €57,3 milioni, in calo rispetto ai €64,1 milioni dello stesso periodo del 2023. In particolare in Spagna, l’andamento della raccolta pubblicitaria è stato influenzato dalla diversa calendarizzazione della Semana Santa e di alcuni eventi.
I ricavi editoriali e diffusionali sono stati pari a €79,8 milioni, evidenziando una flessione di €3,2 milioni rispetto al Q1 2023, principalmente attribuibile al calo dei ricavi da opere collaterali e dei ricavi diffusionali di m-dis riconducibili alla distribuzione di editori terzi.
Nonostante le sfide, il RCS MediaGroup si pone l’obiettivo di conseguire margini (EBITDA) fortemente positivi nel 2024, in crescita rispetto al 2023, e di continuare a generare cassa dalla gestione operativa, guardando con cautela ai possibili impatti derivanti da eventi esterni come i conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente.