In arrivo gli incentivi alla produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, eolici, idroelettrici e da impianti di trattamento di gas residuati dai processi di depurazione. Il cosiddetto ‘Decreto Fer X’ del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica è ai blocchi di partenza.
La scadenza
Il meccanismo di incentivazione avrà una scadenza: il 31/12/2028. Ma per gli impianti fino a un Megawatt (MW) di potenza, lo stop coinciderà col momento in cui si raggiungerà una potenza finanziata complessiva di 5 Gigawatt (GW).
I requisiti
Tutti gli impianti dovranno rispettare il principio Dnsh (do not significant harm, non arrecare danno significativo). Per quelli inferiori al MW di potenza, l’accesso agli incentivi ci sarà solo se i lavori sono iniziati dopo l’entrata in vigore del dm. Per quelli superiori al MW, invece, le agevolazioni verranno assegnate tramite asta e possesso di:
• titoli abilitativi a costruire e all’esercizio degli impianti (pure in concessione);
• un preventivo di connessione accettato in via definitiva;
• una dichiarazione della banca che accerti la capacità economica dei partecipanti all’intervento e l’eventuale impegno dell’istituto di credito a finanziarlo.
Le procedure competitive per questi impianti verranno bandite dal Gse e in esse verranno periodicamente messi all’asta i contingenti di potenza. Nell’istanza di partecipazione occorrerà offrire una riduzione sul prezzo di esercizio, non inferiore al 2%; i richiedenti dovranno anche versare una cauzione pari al 10% del costo d’investimento dell’impianto.
I contingenti
Tra il 2024 e il 2028 andranno all’asta:
• per il fotovoltaico 45 GW,
• per l’eolico 16,5 GW,
• per l’idroelettrico 0,63 GW,
• per i gas residuati da depurazione 0,02.
• Totale: 62,15 GW.
Realizzazioni
Sul fronte tempistiche, invece, lo schema di dm stabilisce che, una volta vinta la gara, i nuovi impianti debbano entrare in esercizio entro:
• 34 mesi per l’eolico,
• 21 mesi per il solare fotovoltaico,
• 54 mesi per l’idroelettrico,
• 54 mesi per i gas da depurazione.
Mentre, se si tratta di rifacimenti, l’eolico avrà a disposizione 19 mesi, l’idroelettrico 39 e i gas da depurazione 27.
Sei mesi in più vengono concessi agli impianti di cui è titolare una p.a..
Il mancato rispetto dei tempi prevede una decurtazione al prezzo di aggiudicazione, pari allo 0,2% per ogni mese di ritardo per i primi nove mesi e allo 0,5% per i successivi sei, fino a un ritardo massimo tollerabile di 15 mesi.
I pagamenti
A partire dall’entrata in esercizio dell’impianto, il Gse regolerà con le controparti i pagamenti dei prezzi di aggiudicazione, in questo modo:
• per gli impianti fino a 200 kW, il Gse provvederà direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica prodotta, erogando il prezzo di aggiudicazione in tariffa unica;
• oltre i 200 kW, l’energia resterà in mano al produttore che potrà venderla al mercato. Il Gse calcolerà la differenza tra il prezzo di aggiudicazione e quello di mercato al giorno prima, nella zona in cui l’impianto è stato realizzato. In caso di differenza positiva, erogherà il corrispettivo sulla produzione immessa in rete. Se negativa, conguaglierà.
I prezzi di aggiudicazione
In merito ai prezzi di aggiudicazione lo schema di decreto, prevede:
• 85 euro a MW/h al fotovoltaico,
• 80 euro a MW/h all’eolico,
• 110 euro a MW/h all’idraulico,
• 110 euro a MW/h ai gas residuati da processi di depurazione.
Previsto un bonus di 35 euro a MW/h al fotovoltaico che implica la sostituzione di eternit o amianto e di 10 per quello su copertura fino a un MW. Il tutto è cumulabile.
Le agevolazioni sono cumulabili con:
• i contributi in conto capitale per nuovi impianti, ma non oltre il 40% del costo di investimento;
• i fondi di garanzia e rotazione;
• i crediti d’imposta o le detassazioni dal reddito d’impresa per investimenti in macchinari e apparecchiature.