Il Movimento 5 Stelle di Varedo (Monza e Brianza) chiede la nullità del contratto tra A2a e Aeb. “Secondo la Procura di Monza con l’integrazione societaria tra il colosso dell’energia A2A e Aeb si è configurato il reato di turbativa del procedimento amministrativo di integrazione tra le due società a favore di A2a, con un danno complessivo per Aeb e per i relativi Comuni soci, tra cui Varedo, ipotizzato in una somma non inferiore a 60 milioni di euro”, spiegano dal M5S. La mozione è stata presentata dal neoconsigliere Giancarlo Porelli con la richiesta della revoca della delibera del 20 aprile 2020 con cui il Comune di Varedo aveva approvato l’aggregazione tra le società e per invitare alla costituzione in un giudizio civile, che chieda la nullità del contratto. Nella mozione si specifica che: “Con la richiesta di nullità si porterebbe al ripristino della situazione precedente l’operazione o, qualora non possibile, ad ottenere comunque un risarcimento del danno molto più congruo. Con la costituzione di parte civile i danni possono essere richiesti solo agli imputati e, qualora non solvibili, ai consiglieri comunali che hanno votato a favore della delibera”. Sulla questione interviene anche l’ex consigliere regionale M5S Marco Fumagalli: “La politica brianzola dovrebbe ben valutare la nostra mozione presentata a Varedo, perché aderirvi consentirebbe di evitare di far pagare il conto ai consiglieri comunali, quando l’unica beneficiaria dell’integrazione societaria, come emerso nel quadro accusatorio, è la società A2a”. Nella mozione presentata si chiede inoltre di dichiarare la decadenza dell’affidamento dei contratti in essere con A2a, in quanto Aeb, non più totalmente pubblica come invece all’atto dell’integrazione societaria, non è più in house providing dei Comuni, ma soggetta ora alla direzione e al coordinamento di A2a. “Il tema è di sicuro interesse e meritevole della massima attenzione – sottolinea Matteo Figini, assessore con delega ai Servizi al cittadino, relazioni pubbliche e affari interni –. Già da tempo sono al vaglio la praticabilità e l’opportunità di diverse soluzioni al riguardo. Queste sono tematiche grosse sulle quali chi è chiamato a controllare la “cosa pubblica“ come un consigliere comunale certamente non può sottrarsi, ma altrettanto con sicurezza e con i cosiddetti piedi di piombo deve farsi al meglio consigliare da esperti giuristi e dal segretario comunale”. E ancora: “Come ben noto c’è in corso un procedimento penale: si lasci la magistratura lavorare. La quota di Varedo è talmente ridotta da non spostare alcun equilibrio né in un senso né nell’altro. Nello specifico della mozione ci riserviamo di valutarla al meglio entro i termini del prossimo Consiglio”. Sulla fusione, dopo i ricorsi promossi dall’ex consigliere comunale di Seregno, Tiziano Mariani, vinti in sede civile con sentenza definitiva, la Procura di Monza ha chiuso, con la richiesta di rinvio a giudizio per sei persone, un’inchiesta che vede coinvolti, tra gli altri, il sindaco Rossi.
Filippo Colombo, radiolombardia.it