In una recente sentenza emessa dalla corte francese, Ferrero, nella foto il presidente Giovanni Ferrero, produttore della Nutella, ha perso una causa intentata contro Rigoni di Asiago, noto per la sua Nocciolata. La disputa legale è nata a seguito di uno spot televisivo in cui la Nocciolata Rigoni evidenziava l’assenza di olio di palma nel suo prodotto, sottolineando la produzione biologica.
La Nutella, che detiene una quota significativa del mercato francese delle creme spalmabili, ha interpretato lo spot come un attacco velato al proprio prodotto, in quanto utilizza olio di palma. Ferrero ha quindi citato Rigoni di Asiago in tribunale per denigrazione e parassitismo, sostenendo che la pubblicità della Nocciolata sfruttasse la notorietà della Nutella a suo vantaggio.
Tuttavia, la corte francese ha respinto le accuse di Ferrero, confermando che la pubblicità della Nocciolata Rigoni non costituiva denigrazione né parassitismo nei confronti della Nutella. In seguito alla sentenza, la filiale francese di Ferrero è stata condannata a versare un risarcimento di 10.000 euro a Rigoni di Asiago.
La decisione della corte ha riportato l’attenzione sul dibattito riguardante l’olio di palma e i suoi impatti ambientali. Ferrero ha sempre difeso l’utilizzo dell’olio di palma nella Nutella, sostenendo che garantisca la consistenza liscia e cremosa del prodotto. L’azienda afferma inoltre di utilizzare solo olio di palma tracciabile e sostenibile, certificato dal marchio RSPO (Tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile), nonostante le critiche delle associazioni ambientaliste sulla sua effettiva sostenibilità.
La sentenza della corte francese rappresenta un punto di riferimento nel dibattito sulle pratiche industriali e l’utilizzo dell’olio di palma, sollevando interrogativi riguardo alle scelte di produzione e agli impatti ambientali dei grandi produttori alimentari.