Su quasi 124 mila progetti del Pnrr che, tra gli altri obiettivi, si prefiggono di contribuire anche allo sviluppo sociale ed economico delle nuove generazioni, ben 68 mila riguardano ambiti legati alla digitalizzazione mentre sono circa 42 mila i progetti concernenti il settore scuola, università e ricerca. Molti di tali interventi favoriscono solo indirettamente lo sviluppo di ragazze e ragazzi, pertanto al fine di verificare i reali effetti del Pnrr si rende necessaria una valutazione di impatto degli stessi.
È quanto si rileva dalla lettura del focus curato dalla fondazione Openpolis che accende i riflettori sui numerosi interventi del piano che puntano a migliorare lo status dei giovani, misurando le risorse allocate e individuando i territori maggiormente interessati dalle azioni. Come si legge sul sito Italiadomani.gov.it, l’obiettivo è quello di investire nelle nuove generazioni per garantire l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia, migliorare il sistema scolastico e invertire il declino di natalità, al fine, in particolare, di aumentare l’occupazione giovanile, in base alle stime, del 3,2% entro la scadenza del 2026.
Le priorità del Pnrr per i giovani
La valutazione di impatto. Il Pnrr italiano, come evidenziano gli analisti, si basa su tre priorità strategiche, trasversali a tutte le misure del programma, che mirano all’abbattimento delle disparità su tre diversi piani, ossia tra uomo e donna, tra giovani e meno giovani, tra il Sud e il resto del paese. Sulle prime due di tali priorità il governo Draghi aveva pubblicato delle relazioni, aventi ad oggetto proprio la parità di genere e quella generazionale, mentre manca ancora la relazione sui divari territoriali. Gli esperti della fondazione, a seguito di uno specifico studio incentrato sui progetti finanziati dal piano, hanno analizzato quelli associati a misure che pongono i giovani come priorità strategica, individuando in maniera specifica le aree in cui saranno realizzati, con quante risorse e in quali ambiti di intervento. Ma con l’avvertenza che i dati analizzati potrebbero almeno in parte subire delle modifiche, a seguito della recente approvazione da parte della Commissione europea della richiesta di revisione dell’intero Pnrr, e pertanto appare necessario che il governo renda disponibili al più presto nuovi dataset e informazioni. Ma a prescindere dalla puntualità dei dati aggiornati, dal report emerge la necessità di verificare l’efficacia del Pnrr sulle priorità strategiche attraverso una valutazione di impatto, basata su indicatori precisi e rappresentativi. Ciò poiché i progetti di misure aventi i giovani come priorità comprendono anche interventi che solo in modo indiretto favoriscono lo sviluppo sociale ed economico delle nuove generazioni. Progetti che, peraltro, sono tra i più costosi, si pensi ad esempio alle azioni che intervengono sulle infrastrutture digitali e sulle linee ferroviarie.
Il rischio che si corre, a giudizio degli analisti, è quindi quello di sovrastimare gli effetti del Pnrr su questa come sulle altre priorità strategiche. In tal senso, per quanto riguarda i giovani, per effettuare le opportune valutazioni occorre tenere in debita considerazione i sette indicatori definiti che assumono, in concreto, il valore di micro priorità e che riguardano, nello specifico, i giovani che non lavorano e non studiano (Neet), l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, la competenza numerica non adeguata, i giovani che partecipano alla vita sociale del territorio, i giovani che vivono ancora con i genitori, la presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive, il tasso di occupazione giovanile (15-29 anni). Per produrre un’effettiva valutazione di impatto vanno monitorati tali indicatori e i relativi andamenti in relazione alla realizzazione di misure, scadenze e progetti del Pnrr.
I numeri. In base ai dati aggiornati allo scorso 8 settembre, quasi tutti gli investimenti che hanno come priorità i giovani (43 su 45) hanno superato la fase di selezione dei progetti. Ossia, come spiegano gli esperti di Openpolis, è già avvenuta la scelta, attraverso procedure di gara, bandi e avvisi pubblici, degli interventi da finanziare. Ma, come si rileva nel report, ad oggi non è possibile conoscere sia lo stato di avanzamento dei lavori né la spesa già effettuata. Globalmente, ammonta a 34,6 miliardi di euro la quota di finanziamento del Pnrr destinata ai 123.860 progetti selezionati nell’ambito di investimenti che hanno come priorità strategica la parità generazionale. Ciò si colloca in un contesto in cui, è bene ridadirlo, le misure del Pnrr, e di conseguenza i progetti a esse associati, possono avere più di una priorità. Quindi, tali interventi non riguardano necessariamente solo i giovani ma potrebbero avere come priorità anche la parità di genere o il contrasto dei divari territoriali. Infatti, come ricorda anche la Presidenza del Consiglio, in tutte le missioni, le azioni del piano sono volte a recuperare il potenziale delle nuove generazioni e a costruire un ambiente istituzionale e di impresa in grado di favorire il loro sviluppo e il loro protagonismo all’interno della società.
Gli ambiti di intervento. Entrando nel dettaglio delle diverse azioni previste in seno al piano, oltre la metà degli interventi (per la precisione 68.653) riguardano l’ambito della digitalizzazione, spaziando dalle imprese ai privati, dalla pubblica amministrazione alle iniziative di cittadinanza digitale. A seguire, si piazza il settore relativo agli studi, ossia scuola, università e ricerca, con oltre 42 mila progetti. Con numeri ampiamente inferiori, le altre aree interessate sono inclusione sociale (6.842 interventi), cultura e turismo (3.706), impresa e lavoro (1.538) e infrastrutture (1.062). La graduatoria cambia, però, se si muta prospettiva, ossia se si considera l’entità dei finanziamenti allocati per i diversi settori. E così, al primo posto si collocano i progetti per i giovani a tema scuola, università e ricerca con risorse pari a 10,7 miliardi di euro, seguono digitalizzazione (8 miliardi), inclusione sociale (7,3), infrastrutture (6,6), impresa e lavoro (1,2) e cultura e turismo (0,8).
Lombardia in vetta. A livello “geografico”, è la Lombardia il territorio più interessato con 17.647 progetti con priorità giovani per un importo totale di quasi 4 miliardi di euro. Seguono per risorse tre grandi regioni del Sud, ossia Sicilia (3,6 miliardi) Campania (3,4) e Puglia (3,3), e una del centro, il Lazio (2,7). Con riferimento alla Lombardia, l’analisi di Openpolis rileva che si tratta della regione in cui le risorse appaiono distribuite in modo meno omogeneo tra i diversi comuni. Infatti, è Milano il comune in cui impatteranno più fondi Pnrr per i giovani. In particolare, il capoluogo lombardo sarà interessato da progetti dedicati ai giovani che, complessivamente, hanno un valore di 758 milioni di euro, gestiti non solo dall’amministrazione comunale ma anche dalla regione e dalla città metropolitana. Gli analisti precisano, infatti, che non si tratta necessariamente di risorse affidate e gestite dai comuni dei territori coinvolti, quindi sono inclusi anche i fondi di progetti regionali e provinciali che si estendono su più di un comune. E poiché non è disponibile l’informazione sulla suddivisione del finanziamento, gli importi vengono contati interamente per ciascun territorio coinvolto. Lungo la penisola, gli altri territori su cui ricadono più risorse sono i comuni di Roma (639 milioni), Bari (582), Napoli (435) e Torino (413). Ma approfondendo in maniera più dettagliata tutti gli interventi previsti, quello con il maggior importo non è localizzato in un territorio preciso ma è un progetto nazionale e riguarda la fornitura di servizi di connettività a banda ultralarga nelle strutture del servizio sanitario pubblico nazionale, con un finanziamento del Pnrr pari a 481 milioni di euro. Seguono i progetti riguardanti i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta Fiumetorto-Castelbuono, uno degli interventi per la linea ad alta velocità Palermo-Messina, che prevedono risorse pari a 459 milioni euro circa. Mentre restringendo il campo d’analisi ai progetti associati a un territorio comunale, il più costoso riguarda i lavori di potenziamento di nodi ferroviari metropolitani nella città di Bari, con risorse allocate dal Pnrr pari a 205 milioni di euro.
Antonio Longo, ItaliaOggi