“Siamo in linea con gli obiettivi del PNRR, sia dal punto di vista di quanto andava speso, sia dal punto di vista dell’avanzamento dei lavori e del lancio di gare necessarie per poi aggiudicarle e realizzare le opere”. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris intervenendo nell’ambito dell’evento Ansa Incontra in diretta su sito Ansa.it sul tema della mobilità degli italiani e sul piano di investimenti che il Gruppo FS Italiane ha messo in campo per il settore del trasporto del Paese. “Bisogna correre, tempi e costi del PNRR vanno rispettati”, ha evidenziato Ferraris che ha sottolineato il ruolo di protagonista nel Piano rivestito da Ferrovie dello Stato Italiane. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha assegnato a Rete Ferroviaria Italiana 25 miliardi di euro, di cui sette sono stati già spesi in opere realizzate e 18 sono da impiegare entro giugno 2026”. Una deadline precisa per progetti che, secondo Ferraris, presto porteranno a risultati evidenti ai cittadini. “Pensiamo all’alta velocità Napoli-Bari che unirà in due ore le due città o al Terzo Valico di Genova, che renderà sempre più vicine le città del triangolo industriale del Nord Italia come Milano, Genova e Torino”.
Ma l’impegno del Gruppo FS per le infrastrutture del Paese va oltre il PNRR. Come sottolineato da Ferraris l’obiettivo è trasformare la mobilità di un Paese che presenta infrastrutture che hanno 60-70 anni di vita. Ecco perché “Ferrovie ha messo in campo un piano di investimenti da 200 miliardi di euro in 10 anni, che comprende 180 miliardi dedicati alle infrastrutture, di cui 125 miliardi a RFI e il restante assegnato al miglioramento dei treni”. Il tutto con una parola chiave che è “intermodalità”, sia nel settore del trasporto dei passeggeri che in quello delle merci, dove Ferraris fissa un obiettivo: “entro dieci anni raddoppiare la quota di merci che viaggia su rotaia, ferma al 10%”. Per farlo, anche in questo caso, occorre “puntare sempre sulle infrastrutture e sui terminali multimodali per promuovere il treno come mezzo di trasporto delle merci sulle medie-lunghe distanze e dialogare con il trasporto via gomma per il primo e ultimo miglio”.
Un percorso con indubbi benefici ambientali, vista la sostenibilità del mezzo di trasporto ferroviario. E proprio a proposito di ambiente Luigi Ferraris ha ricordato il piano di autoproduzione energetica del Gruppo FS. “Siamo un gruppo energivoro, che consuma il 2% dell’elettricità nazionale ed entro 6-7 anni vogliamo arrivare a produrre il 40% del nostro fabbisogno energetico tramite rinnovabili, installando nuovi impianti solari in aree del Gruppo non più funzionali, oppure con l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti e sui capannoni”. Un impegno green testimoniato anche dalla sperimentazione di nuovi carburanti come i bio-fuel sviluppati con ENI e dal fatto che “i nostri treni come l’ETR 1000 sono per il 94% riciclabili”.
Infine, da Luigi Ferraris anche un impegno in campo occupazionale. “Abbiamo bisogno di competenze, per questo vogliamo assumere 40mila persone nei prossimi 10 anni. Necessitiamo di ingegneri, ma anche di operai specializzati. In poco più di due anni abbiamo assunto 18mila persone che ora dobbiamo continuare a formare e inserire al meglio nei nostri organici, perché il giovane ha bisogno di sapere sempre cosa c’è domani e oggi FS rappresenta per lui una grande opportunità”.