In calo in Puglia la forza lavoro nelle campagne con gli occupati che diminuiscono del -3,8%, con le difficoltà maggiori nel settore olivicolo per la campagna in corso e la mancanza di manodopera da impiegare nella raccolta delle olive. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del report di Bankitalia di novembre 2023 sull’economia regionale della Puglia che segnala una perdita di occupati nel settore agricolo nel primo semestre 2023, anche se in recupero rispetto al calo di oltre il 10% registrato nel primo trimestre.
“Nelle campagne servono – sottolinea la Coldiretti regionale – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia”. “Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”. Nelle campagne è richiesta tra l’altro manodopera sempre più specializzata – spiega Coldiretti Puglia – perché I cambiamenti climatici hanno spinto la rivoluzione digitale con oltre sei aziende agricole su 10 (64%) su dieci che hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0 dai droni ai robot, dai sensori ai gps, dalle piattaforme satellitari all’internet delle cose per combattere il clima pazzo, salvare l’ambiente, aumentare la produttività e contenere i costi. “Nelle campagne pugliesi viene occupato Il 10’% del totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari – aggiunge Coldiretti Puglia – dove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura”.