(di Mauro della Porta Raffo) In una memorabile pagina del suo ‘World Order’ (copyright 2014), Henry Kissinger traccia, con la consueta, caratterizzante, propria, capacità di pregnante sintesi, una significante analisi storica concernente una Russia che, nel momento formativo – ancora e assolutamente ai nostri giorni influente e quindi importantissimo – ritiene “perennemente fuori fase rispetto alle tendenze storiche dell’Europa” essendo “estesa su due Continenti ma mai del tutto a suo agio con nessuno dei due”.
Davvero ‘Eurasiatica’, dunque!
Identifica correttamente il momento delle invasioni e del successivo dominio ad opera dei Mongoli come quello della sua più totale separazione dal Vecchio Continente dato che, per il lungo tratto che va dal 1237 al 1480, quello che era stato il ‘Rus di Kiev’ (la luminosa città stessa fu conquistata nel 1240 da Batu Khan), assoggettato, si era necessariamente orientato verso Est, proprio mentre l’Europa andava avviandosi all’Età Moderna.
1237/1480, quasi due secoli e mezzo.
Occorre sottolineare la durata del periodo storico di cui si parla.
Di questo come di infiniti altri.
Tendenza comune di contro essendo l’opposto.
Trascurarla, la più gran parte delle volte non avendone la minima contezza.
E d’altronde – dannazione – non sono del tutto ignoti (eccome) anche specifici accadimenti di eccezionale importanza che hanno incanalato le sorti umane?
Penso per connessione (ho citato Batu Khan) alla morte di Ogotai (Ogodei, dipende dalle traslitterazioni o romanizzazioni che dir si voglia) datata 11 dicembre 1241.
Era costui uno dei figli di Gengis Khan e ricopriva la carica suprema dell’ordine tribale mongolo.
Il nipote Batu – con il fondamentale contributo del grandissimo Generale e Stratega Subotai (Subodei) del quale non si conoscono altro che affermazioni – aveva riportato in Europa una lunga serie di vittorie militari, aveva assoggettato quindi città e campagne, si apprestava – ultima difesa essendo la minacciata Vienna – a mongolizzare l’intero Continente o pressappoco.
Orbene, venne fermato nell’azione e richiamato in Mongolia il Khan perché la nomina del successore del defunto doveva avere luogo nel ‘Kuriltai’, una sorta di concilio o congresso politico al quale tutti i nobili erano chiamati a partecipare.
È per questo arresto di indirizzo che – caduta Vienna, nessuna ulteriore, forte difesa si sarebbe opposta fino all’Atlantico – non siamo mongoli.