Si è tenuto oggi pomeriggio, nella Sala Beretta di Confindustria Brescia, l’evento “Crediti deteriorati: un confronto per le imprese bresciane, tra presente e futuro”, promosso dall’associazione di via Cefalonia con il patrocinio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia.
Dopo i saluti introduttivi di Paolo Streparava (vice presidente Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco) e Severino Gritti (presidente ODCEC Brescia), sono intervenuti per confrontarsi sul tema – moderati da Cristina Zanini (Confindustria Brescia) – Dino Crivellari (Studio Legale Crivellari), Ivan Fogliata (Studio ASS&F Partners – Presidente di Südtirol Bank) e Francesco Guarneri (AD di Guber Banca).
Al centro dei lavori, in particolare, un confronto legato al recente incremento dei rischi derivanti dalla proliferazione di crediti deteriorati, con le conseguenti ripercussioni sia sulle imprese e sulla loro continuità aziendale, sia sul sistema bancario e finanziario in genere.
Per avere una misura del fenomeno in termini di numero di affidamenti – sulla base dei dati di Banca d’Italia elaborati da Confindustria Brescia – il tasso di deterioramento del credito delle società non finanziarie bresciane a fine 2022 era pari allo 0,42%, contro un dato nazionale e regionale rispettivamente pari allo 0,56% e lo 0,49%, mentre al 30 giugno 2023 tali dati arrivano allo 0,45% contro un dato nazionale e regionale rispettivamente dello 0,64% e dello 0,55%.
Analizzando il fenomeno non più dal punto di vista del numero di segnalazioni, ma dal punto di vista dei volumi di crediti deteriorati, si osserva come rispetto al dato di fine 2022 i dati bresciani riflettano una flessione degli importi dei crediti segnalati come deteriorati rispetto ai crediti non deteriorati, lasciando supporre una flessione nell’importo medio dei crediti segnalati come deteriorati: al 30 giugno scorso si osserva infatti sul bresciano un tasso di deterioramento del credito dello 0,20% (al 31/12/2022 pari allo 0,31%) rispetto ad un dato regionale dello 0,26% (al 31/12/2022 pari allo 0,64%).
“Il mondo in cui stiamo vivendo negli ultimi anni ha aumentato il numero di variabili che caratterizzano il nostro fare impresa – commenta Paolo Streparava, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Credito, Finanza e Fisco –. Tra queste, abbiamo registrato un aumento dei crediti deteriorati, anche in ottica prospettica nel 2024. Le nostre catene di fornitura rischiano quindi di incappare in problematiche di questo genere, mettendo a repentaglio la continuità aziendale. L’obiettivo, dopo l’incontro di oggi, è quello di dare un seguito pratico, per aiutare i nostri Associati a capire come muoversi all’interno di tale situazione.”
“Diventa fondamentale lavorare insieme in questa sfida legata ai crediti deteriorati – aggiunge Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia –. Quando si parla di crediti deteriorati si parla di aspetto finanziario: i ricavi devono infatti tradursi in flussi finanziari, aspetto che abbiamo forse compreso un po’ tardi.”