Snam S.p.A. (nella foto, l’a. d. Stefano Venier) ha concluso con successo l’emissione del suo secondo EU Taxonomy-Aligned Transition Bond, i cui proventi verranno utilizzati per finanziare progetti a supporto della transizione energetica, e più precisamente i cosiddetti Eligible Projects definiti nel Sustainable Finance Framework pubblicato a novembre 2021.
“Il positivo dialogo degli ultimi mesi con gli investitori e le attuali favorevoli condizioni di mercato hanno contribuito al successo dell’operazione che, unitamente alle caratteristiche di sostenibilità dello strumento, hanno permesso di registrare un picco di domanda superiore a 4 volte l’offerta” – ha commentato il CFO di Snam Luca Passa. “L’emissione si configura come un’ulteriore fonte di pre-funding per far fronte agli investimenti del 2024 e permette di ridurre ulteriormente la volatilità del nostro costo del debito”, ha aggiunto.
Di seguito le caratteristiche del EU Taxonomy-Aligned Transition Bond:
Importo: 650 milioni di euro
Scadenza: 27 Novembre 2029
Cedola annua del 4% con un prezzo re-offer di 99,026% (corrispondente ad uno spread di 113 punti base sul mid swap di riferimento).
L’operazione è in linea con l’impegno di Snam nel riconoscere alla finanza sostenibile un ruolo chiave nella propria strategia che include, tra gli altri, gli obiettivi di raggiungere la neutralità carbonica al 2040 e di sviluppare ulteriormente le proprie attività nella transizione energetica. Con l’emissione di oggi, Snam consolida ulteriormente il proprio obiettivo di ottenere l’80% dei suoi finanziamenti attraverso strumenti di finanza sostenibile, dopo aver già raggiunto il target previsto per il 2026 e raddoppiato la percentuale di finanza sostenibile in tre anni.
Le obbligazioni sono state emesse nell’ambito del Programma EMTN (Euro Medium Term Note) di Snam da 13 miliardi di euro il cui rinnovo è stato, da ultimo, approvato dal Consiglio di Amministrazione l’11 ottobre 2023 e saranno quotate presso la Borsa del Lussemburgo.
Il collocamento è stato organizzato e diretto, in qualità di Joint Bookrunners, da BBVA, Citi, Crédit Agricole CIB, IMI-Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley, MUFG e UniCredit.