In una ‘control room’ allestita negli uffici in piazza De Gasperi, il Comune di Cagliari raccoglie dati e immagini provenienti da sensori e telecamere sparsi per la città per gestire meglio i servizi. Il nuovo sistema di ‘governance urbana’, costato circa 4 milioni di euro di fondi Pon Metro 2014-2020 React Eu, è basato su una piattaforma digitale intelligente realizzata con Fastweb in collaborazione con Abinsula e WiData e il supporto scientifico del Dicaar della facoltà d’Ingegneria dell’università di Cagliari.
“Grazie a questa infrastruttura, abbiamo ampliato la rete della videosorveglianza, soprattutto nei punti sensibili, come le zone della movida e delle scuole, anche in funzione di contrasto a fenomeni quali lo spaccio o la microcriminalità, e questo ci permetterà di controllare meglio il territorio, garantendo ai cittadini maggiore sicurezza”, ha spiegato il sindaco Paolo Truzzu in una conferenza stampa nella ‘control room all’ottavo piano del palazzo di piazza De Gasperi. “Inoltre, è stata incrementata la copertura della rete in fibra ottica in aree della città ancora non coperte. Allo stesso tempo è stato esteso il perimetro dei servizi di accesso ad Internet attraverso hot-spot Wi-fi pubblici”. “Cagliari oggi è una delle prime città in Italia a dotarsi di un sistema integrato così evoluto”, ha aggiunto Truzzu. “Attualmente i dati raccolti ed elaborati serviranno come valido supporto alla governance del territorio ma in un futuro, speriamo prossimo, vorremmo metterli a disposizione di ogni cittadino, su ogni smartphone, per poter vivere così la città con maggiore consapevolezza e sicurezza”.
“Grazie all’applicazione dei nuovi apparati intelligenti della tecnologia IOT (internet of things)”, ha aggiunto l’assessore comunale all’Innovazione tecnologica, ambiente e politiche del mare, Alessandro Guarracino, “siamo in grado di prevedere i fenomeni che impattano sull’ambiente urbano e quindi di mettere in atto tutte le attività programmatorie volte a migliorare la qualità di vita dei cittadini, sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza”.
“In un futuro, speriamo prossimo, utilizzando una App collegata al sistema”, ha prospettato Guarracino, “potremo fornire la possibilità ai cittadini di avere direttamente sui propri device informazioni e servizi avanzati relativi al territorio, come: la rappresentazione in real time dello stato del traffico per facilitare la mobilità, i dati sull’affollamento o sull’inquinamento atmosferico”. Sui pali di infrastruttura presenti in città o in alcuni casi su pali di nuova installazione sono stati posizionati sistemi di sensori, collegati alla piattaforma digitale, e predisposti a raccogliere una serie di dati utili – spiega il Comune – per la mobilità sostenibile, per la realizzazione di una città sicura e interconnessa, per l’erogazione di servizi di prossimità, per il controllo dei flussi turistici, per la rilevazione della qualità dell’aria e la presenza di agenti inquinanti e per il monitoraggio del microclima.
Il sistema diventa anche strumento per aumentare le aree coperte dalla connessione wi-fi oltre che per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini grazie all’installazione di telecamere di video sorveglianza. Tra gli obiettivi, anche quello di utilizzare i sensori per studiare fenomeni quali le isole di calore, che hanno un impatto significativo sulla salute, sul comfort urbano e in generale sulla qualità della vita.
L’intera infrastruttura tecnica del progetto è stata realizzata da Fastweb. La società ha infatti implementato la piattaforma digitale che collegherà in un unico sistema centralizzato in Cloud tutti i punti di accesso per il wi-fi, le videocamere e i sensori IoT per rendere più efficace la raccolta in tempo reale di dati e informazioni direttamente dalle varie aree della città.
Per fornitura della sensoristica per il rilevamento ambientale e la misurazione dei flussi di persone, Fastweb si è avvalsa della collaborazione di Abinsula e WiData che hanno inoltre sviluppato la piattaforma software per la rappresentazione dei dati ed il controllo, integrando anche le informazioni provenienti dal sistema di videosorveglianza. Partner scientifico è l’università di Cagliari, grazie a un accordo attuativo sottoscritto tra il Servizio Smart City del Comune e il Dicaar della facoltà di Ingegneria, in particolare con il gruppo di ricerca coordinato da Mauro Coni con i docenti Giorgio Querzoli, Maria Grazia Badas, Chiara Garau, Francesca Maltinti. Centinaia di sensori intelligenti installati in numerose vie e nei contesti più differenti consentono di acquisire una serie di dati anonimi, necessari anche al costante monitoraggio del microclima urbano. Il gruppo di ricerca del Dicaar ha il compito di esaminarli e di renderli fruibili attraverso software e modellazioni, per stabilire le aree a rischio e gli interventi materiali e di pianificazione da porre in atto.
L’università effettua quindi le analisi che servono per trasformare i ‘dati grezzi’ in informazioni utili al pianificatore e al decisore, individuando le zone della città nelle quali la temperatura risulta effettivamente più elevata e i possibili interventi correttivi. Tra questi si citano ad esempio infrastrutture verdi e blu, tetti e pavimentazioni fredde, copertura vegetale, interventi sui nuovi quartieri con allineamenti stradali funzionali alla migliore esposizione.