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(di Tiziano Rapanà) Parliamoci chiaro: la gioventù non è irrecuperabile. Non c’è nulla di bruciato come nel vecchio film di Nicholas Ray. E non è corretto edificare una piantina del moralismo, con tanto di mappa concettuale sui vari problemi da sistemare dei giovani. A questi ragazzi bisogna stargli accanto, senza la protervia del rabdomante che cerca l’acqua dove non c’è. Qui non si devono cercare soluzioni miracolose, ma prodigarsi all’ascolto. Monica Setta ha raccolto le storie più crude dei giovani in un libro Figli imperfetti (Cairo), tra ragazze vittime dell’anoressia e dell’oscura patologia denominata hikikomori. Aveva ragione il buon Lévinas, l’etica è un’ottica. Così è facile rendersi conto di chi è la colpa della venuta al mondo di acerbi aguzzini dei fratelli, di astuti organizzatori di festini tutta droga e voracità carnale che diventa sempre carnascialesca e di giovani draghi che polverizzano l’anima di povere fanciulle in cerca del vero amore. Cosa resta? Il dolore delle mamme e dei papà, vittime e carnefici del destino oscuro e torbido dei figli. Alla fine, l’esibizionismo rocaille delle giovinette di OnlyFans è davvero l’ultima cosa per cui indignarsi (e lo spiega bene l’autrice nel libro). È un lavoro importante, rigoroso, con nuances romanzesche. All’interno del libro, troverete degli approfondimenti sui drammi dei giovani analizzati dalla psichiatra Adelia Lucattini Foti riguardo la dipendenza da tecnologia, cyberbullismo e altri temi protagonisti delle cronache di questi mesi.